Che tutti gli oggetti smart, specie quelli afferenti alla categoria dell’Internet of Things (IoT per gli amici), fossero a rischio era una cosa abbastanza scontata, quello che non era scontato era che anche i governi potessero costantemente monitorare le nostre attività, lecite o illecite che possano essere.
Wikileaks, la nota organizzazione balzata sulle prime pagine dei giornali per la rivelazione di documenti secretati appartenenti alle più disparate agenzie governative internazionali, soprattutto statunitensi, ha ieri diffuso altri 8761 documenti che riportano nel dettaglio molte attività di spionaggio dei servizi segreti americani, in particolar modo quelli della CIA, la più famosa agenzia di intelligence del globo. In particolare, nei file diffusi da Wikileaks, si evince che la CIA avrebbe posto sotto controllo tutta una serie di dispositivi appartenenti a personaggi sospettati di legami con le organizzazioni terroristiche internazionali e, tra questi devices, oltre agli ovvi smartphone e tablet, si troverebbero perfino le Smart TV.
Fin qui però niente di troppo strano, se non fosse che, secondo quanto hanno affermato da Wikileaks, questi 8761 documenti non rappresenterebbero nient’altro che una piccolissima parte delle azioni della CIA in merito di spionaggio informatico. Wikileaks è venuta in possesso del materiale tramite una fuga che ha permesso all’intero databese di virus, malware e quant’altro di proprietà dell’agenzia, passare di mano in mano fino ad arrivare ad alcuni hackers internazionali, i quali hanno voluto far trapelare il tutto al fine di aprire un dibattito in merito. I malware, secondo questi, sono vere e proprie armi di distruzione di massa che possono infettare ogni dispositivo connesso in rete sulla faccia del pianeta in maniera estremamente facile.
La CIA ha preso di mira gli smart TV di un’importantissima azienda (di cui non viene però purtroppo fatto il nome), hackerandole con un malware che sfruttava l’apparecchio per catturare gli audio ambientali. Il nome di questo malware è Weeping Angel, sviluppato da Embedded Development Branch assieme al MI6, i servizi segreti britannici.