“Abbiamo pensato ad un gruppo di persone a cui non importa la risoluzione dello schermo“: così devono aver proposto il loro smartwatch i creatori di Dot, al quale si è scambiato il display tradizionale con quattro celle braille capaci di creare messaggi per l’utente non vedente e riuscire a “vedere” quello che desidera sul proprio smartwatch.
Questa nuova tecnologia promette di essere un vero e proprio aiuto innovativo e importante per i non vedenti e gli ipovedenti, per i quali i tradizionali gadget, fino ad ora, non sempre sono risultati pratici e funzionali.
In genere, l’unico modo per i non vedenti di interagire con lo smartphone è attraverso la retroazione della voce. Un metodo efficace ma che, oltre a levare un po’ di privacy dell’utente, non può essere adatto alcune volte o in posti in cui è previsto il silenzio.
Doto funziona grazie a quattro celle braille – che comandano 24 punti – e creano messaggi che l’utente può “sentire”, leggere o percepire sulle dita. Come un orologio, permette solo quattro simboli alla volta, ma può ricevere eventuali messaggi presentati alla velocità più idonea per l’utente. Questo smartwatch permette anche rispondere ad alcuni messaggi attraverso i pulsanti del dispositivo, con alcuni testi pre-ordinati.
E visto che si tratta di uno smartwatch, possiede le normali funzioni di un orologio. Oltre a fornire l’ora, è possibile ricevere le notifiche di alcuni servizi, tra cui anche le indicazioni di navigazione.
Sono occorsi circa tre anni affinché l’orologio fosse pronto ma, dal prossimo anno, si contano già circa 140 mila investitori per questo progetto di crowdfunding. Per permettere che questo smartwatch possa essere immesso sul mercato.