Il 5G non è così lontano come possiate pensare, dopo averne assaggiato una succosa anteprima al Mobile World Congress 2017 di Barcellona, il nuovo standard di connessione per le reti mobili sta per diventare realtà, anche se per pochi fortunati cittadini italiani.
Il MISE, il Ministero dello Sviluppo Economico, difatti, ha annunciato ieri l’avvio di un progetto sperimentale volto a portare la nuova tecnologia 5G in alcune città italiane in anteprima assoluta. Le 5 città in questione saranno Milano con la sua area metropolitana, Bari e, un po’ a sorpresa, L’Aquila, Prato e Matera.
Come avevamo già avuto modo di spiegare, il 5G non è semplicemente uno standard di connessione più evoluto e più veloce rispetto all’attuale 4G ma costituisce una vera e propria piattaforma aperta a nuove opportunità di sviluppo in moltissimi ambiti. Come dichiarato dal Ministero dello Sviluppo Economico: “Si tratta di una tecnologia abilitante per servizi innovativi che cambieranno profondamente, ad esempio, il modo di vivere e di spostarsi dei cittadini o il modo stesso di produrre da parte delle imprese. E’ una tecnologia in forte discontinuità con il passato sia per quanto riguarda la velocità che il tempo di latenza; ha potenzialità enormi sul fronte dei servizi che potranno essere sviluppati e sarà volano di crescita per il nostro sistema produttivo”.
Il bando proposto dal MISE non è rivolto dunque solo agli operatori di telefonia del bel Paese ma punta a coinvolgere anche tutti coloro che stanno o hanno intenzione di sviluppare servizi basati sulla tecnologia 5G comprese anche le università, gli enti pubblici e e i centri di ricerca ma con uno sguardo ammiccante soprattutto verso le piccole medie imprese e le start-up. Il bando dunque invita tutti coloro i quali si ritengano maggiormente interessati a presentare i loro progetti che saranno poi finanziati, in parte o totalmente, dallo stesso ministero. La scadenza del bando è fissata per il prossimo 30 aprile, mentre entro la fine di giugno saranno selezionati i progetti migliori. La durata della sperimentazione è di 3 anni, fino al 2020.