FitBit Flex 2 è la seconda versione dell’activity tracker entry-level lanciato dall’azienda statunitense. Rivista l’estetica, risulta un dispositivo abbastanza completo per gli utenti che non hanno particolari pretese se non quelle di tenere traccia della propria attività fisica.
La confezione di Flex 2 è molto semplice, di cartone bianco e celeste. Al suo interno, doppio cinturino per le diverse taglie, la manualistica, il caricabatterie da PC ed – ovviamente – il tracker.
FitBit Flex 2 condivide ben poco con il predecessore, nulla a parte i LED. Una capsula di plastica nera lucida, dal peso e dimensioni irrisori. Un blocco unico unito orizzontalmente. Sotto, unicamente i 3 connettori per la ricarica della batteria. Sul frontale, un display con 5 LED sensibile al tocco.
I cinturini inclusi sono quelli di base (S ed L). La nostra versione li prevede neri. Ottimo il materiale e l’alloggio del tracker, lo copre interamente lasciando però ben visibili i 5 led di notifica. Anche la chiusura appare ben salda, doppio gancio. Uno piatto ed uno tondo. Inizialmente può sembrare complicato, in realtà è facile abituarsi ed apprezzarne la sicurezza.
La peculiarità di FitBit Flex 2 è legata alla possibilità di trasformarlo in un vero e proprio gioiello, grazie ai diversi accessori che si possono comprare a parte. In particolare, questi sono dedicati al pubblico femminile. Un braccialetto ed una collana in acciaio inossidabile. Molto belli esteticamente, ma a mio avviso troppo costosi.
L’unica forma di connettività di Flex 2 è il Bluetooth (si presume 4.1) con il quale il device si collega all’applicazione disponibile per iOS ed Android. Noi abbiamo testato quella per la piattaforma del robottino verde.
Oltre al Bluetooth, le altre componenti sono esclusivamente il motorino per la vibrazione e l’accelerometro a 3 assi, responsabile di rilevare l’attività fisica tramite il movimento del braccio. Non a caso, nelle impostazioni dell’applicazione è fondamentale specificare se utilizziamo il braccio predominante o meno per indossare il braccialetto dedicato allo sport. Le funzionalità principali sono basiche:
Sulla base della prima funzionalità, se ne generano delle secondarie:
Chiaramente, è possibile porci degli obiettivi giornalieri:
È possibile affiancare il tracker al GPS del cellulare per registrare anche determinate sessioni di attività fisica quali la corsa, l’escursione, la camminata, l’ellittica, il movimento fisico in generale, l’esercizio aereobico, l’utilizzo di bici all’aperto ed il nuoto. In fine, come feature aggiuntiva, possiamo tenere sotto controllo l’alimentazione e l’idratazione.
Direttamente dal polso, toccando il dispositivo, possiamo tenere traccia di quanto siamo vicino all’obiettivo in base al numero di LED che si illuminano. Per quello che invece concerne le notifiche
vere e proprie dello smartphone, possiamo sfruttarne solo 2: le telefonate, quelle di un servizio di messaggistica istantanea e la sveglie. Tutte, così come i promemoria, vengono notificate tramite vibrazione ed illuminazione dei LED.L’applicazione di FitBit è il vero valore aggiunto di questo accessorio, di per sé molto semplice a livello hardware. Nonostante i suoi limiti, soprattutto a riguardo delle notifiche, è molto fluida e permette rapida connessione all’activity tracker.
Il mio utilizzo principale si è limitato a monitorare qualche camminata, all’attività quotidiana (il mio lavoro mi porta parecchia sedentarietà) ed a qualche sessione di esercizio aerobico. Il device si è ricordato ogni ora il promemoria della camminata e mi ha fatto vibrare il polso ogni volta che raggiungevo l’obiettivo. Per la precisione, direi ci siamo nei limiti di un dispositivo che si basa unicamente sull’accelerometro. Quindi, basterà agitare un po’ il braccio perché inizi a contare i passi. Questo è il limite di praticamente tutti gli activity tracker che hanno solo il giroscopio e bisogna tenerne conto.
Essendo un activity tracker parecchio economico, sono perplessa a riguardo della sua feature di dispositivo subacqueo. Anche perché sul sito Web se ne descrivere la possibilità (fino a 100 metri di profondità addirittura) ricordando però di asciugarlo perfettamente qualora si bagnasse.
Inoltre, dovrebbe essere in grado di riconoscere automaticamente, come per le altre attività, anche il nuoto. Non l’ho testato perché è inverno e non vado in piscina (soprattutto, non so nuotare! ndr), ma onestamente non né il prodotto né il sito di FitBit mi hanno tranquillizzata in merito. Non ho letto da nessuna parte di certificazioni e, nello stesso testo in cui si descrive l’impermeabilità, si fa riferimento alla necessità di asciugare immediatamente cinturino e device in caso di contatto con l’acqua. Personalmente, ritengo più opportuno affidarsi a device di fascia più elevata, anche della stessa FitBit, dotati di più sensori e maggiore affidabilità.
La batteria integrata di FitBit Flex 2 mi ha offerto circa 3 giorni di utilizzo con sincronizzazione un paio di volte al giorno e circa 2 (un po’ meno) con connessione Bluetooth continua e ricezione delle notifiche (chiamate e Facebook Messenger). In tutti e due i casi, avevo impostato una sveglia al mattino. La vibrazione è buona, ma per svegliare me ci vuole molto di più!
FitBit Flex 2 è un activity tracker decisamente entry level. Fa bene il suo lavoro, ma si basa unicamente sulla presenza dell’accelerometro. Un grand plus l’applicazione e l’affidabilità della connettività Bluetooth. Interessante la possibilità di farlo diventare un gioiello, ma gli accessori costano un po’.
Il suo prezzo base è di 79€, direi che device simili possono essere trovati a prezzi decisamente più concorrenziali. Buon prodotto, ma difficilmente lo sceglierei.
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