Questo inizio 2017 per Twitter ha lo stesso sapore rispetto alla conclusione dello scorso anno. Il social, purtroppo, tra i top brand è quello che se la cava peggio. Se Facebook ed Instagram – attingendo dal grande contenitore di idee che è stato ed è Snapchat – si sono riciclati puntando molto sulle “Storie”, la piattaforma del canarino azzurro non è riuscita in simile opera.
I numeri dicono che sempre meno utenti si collegano quotidianamente alla piattaforma e sono sempre minori le interazioni rispetto al passato.
C’è però un record particolare che Twitter ha stabilito proprio in questi giorni, un primato che indica bene quale è e quale sarà la strada per il futuro dei social. La piattaforma è diventata infatti la prima per quantità di utenti robot, ovvero utenti il cui profilo non è governato da una mente umana, ma bensì dai celebri “Bot”.
Il numero dei profili “Bot” su Twitter è a dir poco impressionante. Sono oltre 48 milioni gli account dedicati a software automatici e secondo gli esperti la tendenza è destinata a salir ancor di più.
Le grandi multinazionali e le grandi compagnie mondiali puntano sempre di più ai “Bot” per vari motivi: questi infatti possono essere sia ottimi Influencer (indirizzando fasce di pubblico verso l’acquisto o l’avvicinamento ad un determinato prodotto) sia strumenti per l’assistenza tecnica (basti pensare all’utilizzo che ne fanno le compagnie telefoniche).
Nonostante la tendenza per il futuro sia traccia, qualche dubbio rimane. Il social, per sua natura, è uno strumento dedicato alle interazione social per via telematica. Per quanto una conversazione con una macchina possa essere divertente e stimolante, la dura realtà è che questa non sarà mai in grado di sostituire gli stimoli e le interazioni provienienti da due menti simili.