Imagination Technologies, il produttore britannico a cui Apple si rivolge per ottenere i chip PowerVR – termine utilizzato sia per indicare il tipo di GPU che montano i dispositivi iPhone e iPad, sia la divisione della suddetta azienda – ha comunicato che Apple cesserà di affidarsi ai suoi prodotti nel giro di due anni.
Imagination Technologies ha dichiarato di aver ricevuto da Apple la spiegazione di star lavorando a un differente e indipendente tipo di progettazione grafica, al fine di avere il pieno controllo dei suoi prodotti. Cosa che la porterà, quindi, ad essere sempre meno dipendente dalla tecnologia di Imagination.
Questo cambiamento, a quanto pare, potrebbe risultare un duro colpo per Imagination Technologies, il cui fatturato si regge per circa la metà proprio sulle commesse dell’azienda californiana. Ora, però, sembra che l’azienda informatica smetterà di ricevere loyalties su iPad e iPhone in un non meglio definito periodo tra i prossimi 15 e 24 mesi. Al momento, Apple è proprietaria dell’8 per cento della società.
Se quello che Imagination Technologies ha comunicato è vero, potremmo dunque vedere nel giro di alcuni mesi – magari in occasione della prossima generazione di iPhone – un nuovo tipo di chip CPU e GPU completamente progettati da Apple. Quest’ultima ha comunque una pregressa esperienza con quel tipo di componenti, con l’utilizzo di CPU ad architettura ARM, caratterizzata da bassi consumi. Ma presso Imagination sono scettici: difficile, secondo loro, che Apple possa uguagliare la loro tecnologia senzia violare i loro brevetti.
Comunque, Apple non ha al momento presentato alcuna prova a sostegno della sua affermazione secondo cui non sarà più necessaria la tecnologia di Imagination Technologies, senza al contempo violare i suoi brevetti, la sua proprietà intellettuale e le informazioni riservate. Tale prova sarebbe stata richiesta da Imagination, ma la controparte si sarebbe rifiutata di fornirle.
Attualmente, comunque, sembra ci siano in corso delle trattative per potenziali accordi commerciali alternativi tra le due parti, quindi non è detto che non si riesca a trovare una soluzione intermedia prima di giungere alla definitiva conclusione della vicenda, o a quella che sembra a tutti gli effetti un’altra battaglia di brevetti