Diffusione della ultrabroadband: a che punto siamo in Italia? La connessione Internet a fibra ottica è un servizio che, oramai, copre molti dei grandi centri urbani d’Italia. Nonostante ciò, sono in molti ancora a richiedere l’ADSL, pensando che sia la connessione più veloce. Anche coloro che conoscono le virtù della fibra ottica, poco sanno delle tecnologie proposte dai gestori italiani.
Oggi, la rete di fibra ottica copre l’11% del nostro territorio e gli accessi a Internet con connessione superiore ai 30 Mbps sono arrivati a quasi 2 milioni, ma non tutti gli operatori del mondo TLC offrono una connettività a fibra pura.
In questo approfondimento scopriremo quante e quali tipologie di connessione a fibra ottica esistono. Un’informazione fondamentale anche per valutare, con competenza, le offerte del mercato della connettività.
Prima di addentrarci nel tema centrale di questo approfondimento, vogliamo partire dal vocabolario. Cosa s’intende per banda larga e banda ultralarga? Dare una definizione di broadband o ultrabroadband è praticamente impossibile: sono concetti relativi, che seguono il passo delle tecnologie delle telecomunicazioni.
Quella che fino a ieri era chiamata banda larga (velocità di scambio dati sopra il Mbps), non è più considerata performante dagli standard attuali. Si è introdotto, dunque, il termine di ultrabroadband (banda ultralarga) e, per convenzione, con tale termine si fa riferimento alle connessioni che partono dai 30 Mbps per arrivare fino ai 300 Mbps. Almeno fino ad oggi.
Con fibra ottica si fa riferimento a una cablatura costituita da sottili fili di vetro (o di materiali plastici) in grado di far viaggiare la luce. A differenza dei vecchi doppini in rame utilizzati per la telefonia, la fibra permette la transizione di un volume consistentemente maggiore di dati.
Oltre a ciò, la fibra ottica garantisce una maggiore stabilità della linea, non essendo esposta a interferenze causate da campi elettromagnetici ed essendo meno soggetta a influenze climatiche.
Scegliere tra le offerte di connessione veloce Internet, oggi, significa anche saper valutare le tecnologie di connessione proposte dagli operatori. Se per ciò che riguarda l’ADSL la questione è semplice, per quanto concerne la fibra ottica ci si può trovare davanti a termini poco noti ai più, come: FTTC, FTTS, FTTB, FTTH.
Tra le tante cose da valutare in una promozione di telefonia e connessione Internet, potremmo essere tentati di lasciar correre questi acronimi come dettagli di poco conto. Tuttavia, se siete interessati alle performance della vostra linea Internet in termini di capacità di download e upload e di velocità della navigazione web, non si tratta di questioni trascurabili. Vi spieghiamo perché.
Eccoci venuti al punto: cosa significano le sigle FTTC, FTTS, FTTB e FTTH che si possono trovare (raramente) come specifiche delle offerte di connettività a fibra ottica?
Si tratta delle tipologie di copertura della fibra ottica lungo la rete che vi “porta” Internet a casa. Un dettaglio che può influire significativamente sulla reale velocità di navigazione. Continuando a leggere, capirete facilmente perché:
dell’ ultrabroadband (così come oggi la conosciamo) è la tecnologia nota come Fiber To The Home: i cavi a fibra ottica raggiungono la vostra abitazione.
La banda ultralarga è un vezzo di patiti d’Internet, nerd e smanettoni? La risposta è no. Oggi, l’accesso di qualità al web non è un’esigenza solo di coloro per i quali Internet è una fonte d’entertainment e un canale per coltivare i propri interessi. Ci si connette per giocare, per guardare film e partite in streaming, ma anche per lavorare, per fare shopping, per interagire con banche, finanziarie, assicurazioni e pubbliche amministrazioni. I tempi di caricamento di ogni singola pagina web sono entrati, volenti o nolenti, nel computo delle nostre 24 ore di vita quotidiana.
Pensateci, la prossima volta che valutate un’offerta Internet per la connessione a fibra ottica e fate tesoro di quanto avete scoperto sul significato di sigle come FTTC, FTTS, FTTB e FTTH.