Aukey, società leader nella produzione di accessori e prodotti elettronici, ci ha dato la possibilità di testare la powerbank PB-T11 che grazie ai 30000 mah può essere considerata una delle più potenti presenti sul mercato.

Confezione

Nella confezione troviamo la batteria aggiuntiva con un cavetto Type-C e un piccolo manuale d’utilizzo.

Design

Misure e Peso

  • Misure: 15 × 8,4 × 2,8cm
  • Peso: 580g

Parte superiore

  • Presente il logo e il tasto di accensione che si illumina di Rosso se la carica residua è tra 0 – 30%, di verde se è tra 30% – 70% e di bianco se è tra 70% – 100%.

Parte Frontale

  • Ingresso Micro-USB: 5V 2,4A
  • Ingresso Lightning: 5V 2,4A
  • Uscita 1 (Quick Charge 3.0): 3,6V-6,5V/3A, 6,5V-9V/2A, 9V-12V/1,5A
  • Uscita 2 (AiPower): 5V 2,4A
  • Un led che funziona da torcia

Caratteristiche e funzionamento

Aukey PB-T11 è stata realizzata per offrire una ricarica fino a quattro volte più veloce di quella convenzionale grazie alla tecnologia INOV (Intelligent Negotiation for Optimum Voltage) che riesce ad erogare la giusta potenza durante la ricarica ed effettuare dei cicli di ricarica più veloci e sicuri. La potenza di 30000mAh permette di ricaricare fino a 7 volte un Samsung Galaxy S7 e fino a 9 volte un iPhone 7. Dotata di tecnologia Quick Charge 3.0 può essere utilizzata per effettuare una ricarica veloce di tutti gli smartphone che supportano tale tecnologia.

[wp_search_xml_price_bars keywords=”powerbank”]

All’interno è dotata di un chip che consente di proteggere il dispositivo durante il funzionamento da possibili sovraccarichi o sovratensioni. Noi lo abbiamo testato caricando due device contemporaneamente e non abbiamo avuto nessun calo di tensione o problemi anzi la ricarica ha mantenuto la stessa tempistica di un caricatore da muro. La batteria si può caricare anche utilizzando contemporaneamente un cavo micro-usb che il lightning riducendo in questo modo i tempi di ricarica del 20%.

Articolo precedenteLe migliori custodie del 2017 per smartphone: quale scegliere?
Articolo successivoRecensione Asus ZenWatch 3, lo smartwatch con Android Wear