Facebook porta alla depressione

Secondo uno studio dell’American Journal of Epidemiology il social indurrebbe effetti negativi sulla salute mentale: a lungo andare Facebook porta alla depressione. Lo studio è intitolato “Associazione Tra Uso Di Facebook E Salute Compromessa: Uno Studio Longitudinale” ed è stato anche ripreso ed espanso dall’Harvard Business Review.

La tesi dello studio è che un utilizzo massiccio del social si riflette negativamente sulla salute, mentre interazioni social nel mondo reale ha effetti positivi. Nel report si può leggere come “[…] un’esposizione alle immagini artificialmente curate delle vite altrui porta ad una auto-comparazione negativa”. In pratica guardando le immagini e gli stati curati ad arte per far bella mostra di sé sulle bacheche possiamo pensare che la nostra vita sia meno affascinante, emozionante e soddisfacente.

Lo studio spiegherebbe anche perché ci sentiamo così bene dopo un’interazione nella vita reale, come ad esempio una giornata spesa al mare con gli amici, mentre dopo aver navigato per un pò sul social la tendenza è quella di sentirsi un pò sottotono.

Facebook porta alla depressione, ecco perché

«For example, a 1-standard-deviation increase in “likes clicked” (clicking “like” on someone else’s content), “links clicked” (clicking a link to another site or article), or “status updates” (updating one’s own Facebook status) was associated with a decrease of 5%–8% of a standard deviation in self-reported mental health.» Questa formula che è emersa da un campione di oltre 5208 soggetti nell’arco di tre anni indica come ad un aumento dell’utilizzo del social corrisponde un impatto negativo compreso tra il 5 e l’8% sulla nostra salute mentale, che può portare ad essere più depressi.

I risultati variano a seconda di quanto il social sia integrato nella vita dei soggetti, ma giungono sempre alla stessa conclusione. Lo studio non si sofferma sugli altri tipi di social, come ad esempio Instagram o Snapchat, ma come Facebook le interazioni sociali che si vengono a creare sono para-reali, e pertanto seguono le stesse dinamiche riscontrate in questo studio.

Come sottolineano gli autori dello studio, “[…]i nostri risultati suggeriscono che la natura e la qualità di questa sorta di connessioni non rappresenta un sostituto per le interazioni nel mondo reale di cui necessitiamo per avere una vita sana.” Pertanto la prossima volta che vi sentite giù, provate semplicemente a staccare la spina e a godervi un’interazione reale, piuttosto che concedervi di navigare sui social.

 

VIACNBC
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