Secondo il Wall Street Journal molto presto Chrome integrerà un ADblock e far guerra alla pubblicità invasiva: così Google vuole combattere l’advertising selvaggio. Come si evince dal report, non tutta la pubblicità verrà bloccata, ma solo quella che non rispetta le norme generali che Google ha stilato.
Ci sono infatti pubblicità e pubblicità, e Google ne è ben consapevole. La quasi totalità del patrimonio dell’azienda proviene infatti proprio dagli spazi advertising che riesce a vendere, e non stiamo parlando certo di cifre di poco conto. Se da un lato però la pubblicità è una necessaria forma di introito, dall’altra gli utenti lamentano che spesso navigando sui siti si è quasi impossibilitati nella navigazione a causa di banner che occupano metà dello schermo, banner pop-up che ci costringono a chiuderli prima di continuare nella lettura, video che partono in riproduzione senza il nostro consenso e countdown senza senso che bloccano per alcuni secondi la pagina “prima di poter continuare”.
La casa di Mountain View ha quindi deciso di dare un taglio netto a questo tipo di advertising, che impatta negativamente i propri introiti. Infatti gli adblock non sono di certo stati inventati oggi da Google. Componenti aggiuntivi come ABP
, ADBlock e uBlock Origin sono disponibili per tantissimi browser come Chrome, Firefox e Microsoft Edge, e la loro funzione è la medesima: bloccare la pubblicità e i popup.Riconoscere la pubblicità “buona” da quella “cattiva” è presto detto. Le regole sono stabilite dalla Coalition for Better Ads, un gruppo industriale che a Marzo ha stilato una serie di norme per i banner pubblicitari.
La strategia di Google è chiara: invece di bloccare tutta la pubblicità tramite un’estensione di terze parti, integrerà un adblock che sarà mirato ad eliminare la pubblicità invasiva. In questo modo molti utenti non saranno costretti ad utilizzare estensioni per browser, o peggio, cambiare browser, per navigare. Nei casi più estremi alcuni utenti rinunciano a visitare siti dove la pubblicità è oppressiva.
Dato che non costa nulla visualizzare dei banner pubblicitari, se apprezzate il lavoro del vostro blog/sito preferito ed avete un ADblock attivo, potete inserirlo in una whitelist, a patto che la pubblicità su di esso non sia invadente e pesante da caricare. In tal modo riuscirete a supportare, semplicemente navigando sui contenuti, persone che dedicano il proprio tempo nella creazione di contenuti.