Activision lo ha annunciato ufficialmente nella giornata di ieri: il prossimo Call of Duty sarà ambientato durante il Secondo Conflitto Mondiale.
Lo sparatutto, questa volta curato da Sledgehammer Games, dovrebbe essere annunciato durante un evento livestreaming nel corso della prossima settimana. Al momento, non si conoscono altri dettagli, come la data di uscita o le piattaforme coinvolte. Ma è stata rilasciata una immagine promozionale ufficiale, che questa volta non ha lasciato spazio a dubbi sull’autenticità, come accaduto per il materiale che settimane fa è trapelato in rete.
Secondo il comunicato ufficiale, “Call of Duty torna alle sue radici durante la seconda guerra mondiale, con Call of Duty: World War II, sviluppato da Sledgehammer Games. Più dettagli verranno comunicati durante il Worldwide Reveal livestream del gioco Mercoledì 26 aprile con Michael Condrey e Glen Schofield, fondatori di Sledgehammer Games. I fan potranno sintonizzarsi per dare un primo sguardo a Call of Duty: WWII.”
La famosa serie di fps nacque nel 2003, con il titolo Call of Duty, ambientato proprio durante la Seconda Guerra Mondiale. Seguirono altri quattro capitoli, i cui eventi si svolgevano nella medesima epoca, e che culminarono nel 2008 con Call of Duty: World at War
. Dopo di che, il franchising ha iniziato a imboccare strade differenti, come quella dell’anno 1960, ma soprattutto quella futuristica che, raggiunto un punto ormai estremo, ha iniziato a far storcere una certa quantità di nasi.Spendendo due parole anche su Sledgehammer, basti sapere che è una software house fondata nel 2009 da alcuni membri di Visceral Games, conosciuta per lo più per l’action-horror dai toni sci-fi Dead Space. Contribuì nel 2011 allo sviluppo di Call of Duty: Modern Warfare 3, creato da Infinity Ward. Nel 2014 vide la luce la sua effettiva opera, Call of Duty: Advanced Warfare, che trovò un’accoglienza generalmente piuttosto positiva.
I sentori di tale inversione di rotta c’erano da mesi, e Activision aveva già comunicato agli investitori la volontà di un ritorno alle origini. In più, come già accennato, il materiale pubblicitario diffuso in rete aveva generato alcuni sospetti in fatto di autenticità, ma anche inevitabilmente una serie di speranze, impossibili da biasimare dopo la piega alquanto irragionevole presa da Black Ops II in poi.