WhatsApp, l’applicazione di messaggistica per eccellenza, non solo trascina dietro di sé un’enorme popolarità, ma anche qualche grande controversia – collaborazioni con Facebook, falle di sicurezza e un discreto numero di utenti che violano la privacy dei loro partner, della famiglia o degli amici cercando di spiarne le conversazioni. Come sempre con le nuove tecnologie, ogni progresso tecnologico porta nuove vulnerabilità.
In questo caso, la vulnerabilità è di WhatsApp che con una semplice dimenticanza della vittima e utilizzando un codice QR permette ad occhi indiscreti e con cattive intenzioni di spiare le conversazioni. Lo “spionaggio su WhatsApp” è, dunque, una delle ricerche più comuni su Google e lo è perché è proprio in questa applicazione che “versiamo” e affidiamo il nostro lato più intimo.
La cosa peggiore che può capitare è anche abbastanza facile possa accadere perchè basta accedere alle conversazioni di un’altra persona con WhatsApp Web.
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Una versione dell’applicazione mobile che può essere accessibile attraverso qualsiasi PC o MAC che dispone di un browser Firefox, Chrome, Opera o Safari. Per utilizzare questo servizio, si deve collegare il telefono con il computer, in particolare con il browser utilizzato per navigare in Internet tutti i giorni. Questo rapporto, se non configurato correttamente, rimane attivo a tempo indeterminato e chiunque acceda a quel computer anche a distanza (ad esempio il servizio tecnico on-line) può leggere le nostre conversazioni e anche interagire liberamente con i nostri contatti WhatsApp, sebbene il nostro smartphone sia tasca.
Se sono persone di fiducia, forse non ci importa molto. Oppure, se il computer dispone di una password di blocco dello schermo che nessuno conosce, è forse il caso di attivarle sempre in nostra assenza. Logicamente, questa possibilità è un importante passo avanti per la nostra privacy, in modo tale che tutte le opportune misure siano prese per evitare che il nostro computer possa essere utilizzato da altre persone.
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Quando abbiamo collegato il nostro WhatsApp con un computer, basta visitare la pagina https://web.whatsapp.com per leggere sul nostro device il codice QR. E’ con questo che potremo scegliere se, quando si chiude la pagina, viene annullato il processo. Il problema è che, di default, viene attivata la casella che indica che il nostro “legame” dovrebbe rimanere attivo a tempo indeterminato. Se vogliamo garantire sicurezza alla nostra privacy, dobbiamo deselezionare la casella di controllo prima di leggere il codice con il telefono. Questo si interromperà con la chiusura della sincronizzazione tra il computer e il telefono e sarà necessario rileggere il codice per ripristinare il collegamento nuovamente e quando lo riterremo opportuno.
Sembra noioso e antipatico da fare ogni volta, ma pare sia anche l’unico modo per garantire la privacy delle nostre conversazioni WhatsApp.
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Infine, è anche possibile verificare quali computer sono registrati a WhatsApp Web. Per far questo, dobbiamo fare quanto segue: andare nelle impostazioni WhatsApp > accesso a WhatsApp Web. Controllare le sessioni aperte e, quando in dubbio, chiuderle. Se appare una qualche sessione aperta quando, al contrario, sappiamo di non averla mai aperta, è meglio chiuderla. Molto spesso è necessario eseguire questi passaggi e verificare le sessioni di chiusura che non abbiamo aperto. E’ l’unico modo per mantenere il controllo su uno degli aspetti più incerti di WhatsApp.