In un mondo saturo di opportunità per restare in contatto con i propri cari in giro per il mondo, le varie aziende fondatrici di app e piattaforme social si trovano nel bel mezzo di una battaglia all’ultimo sangue per accaparrarsi il maggior numero di clienti possibile, con l’obiettivo di entrare nelle top delle applicazioni più scaricate e ricevere molti ed elevatissimi introiti.
A questo scopo offrono ai clienti un numero elevatissimo di opportunità e funzioni diverse (funzioni che col tempo vanno a distribuirsi anche nelle piattaforme dei competitors), pur sempre mantenendo un tratto caratteristico in grado di distinguersi da tutti gli altri, che non deve mai essere snaturato per non indurre un allontanamento da parte dei clienti.
Due dei social network che, attualmente, si contendono un’incredibile fetta di utenti sono Whatsapp e Telegram. Il primo ha un radicamento maggiore nella storia, essendo stato fondato nel 2009, e si può dire che ha fatto la storia della messaggistica istantanea nell’utimo decennio, essendo arrivato a numeri da capogiro, mentre l’altro è nato nel 2013 ma con caratteristiche innovative e funzionali che hanno permesso al social di coinvolgere attivamente ed attrarre tutti gli utenti stanchi della monotonia delle chat e desiderosi di ottenere una maggiore vitalità nelle conversazioni con i propri amici o parenti.
In questo articolo si descriveranno pregi e difetti di ognuna delle due piattaforme, tentando di stabilire quale è la migliore da utilizzare sotto diversi punti di vista. Innanzitutto, entrambe le applicazioni sono legate al numero di telefono: in seguito al download dal proprio app marketplace, per entrambe sarà necessarie inserire un numero di cellulare, attendere un messaggio contenente un codice di conferma e consentire l’accesso da parte dell’app alla lista contatti, al fine di individuare in modo istantaneo tutte le persone che usano la piattaforma. Benché il procedimento sia pressoché identico, già a questo livello è possibile trovare una differenza, seppure quasi impercettibile: in Whatsapp se non si riceve il messaggio di conferma, dopo un certo lasso di tempo l’utente ha la possibilità di chiamare un numero telefonico (in modo completamente gratuito) e poter ascoltare in modo diretto le 5 cifre di conferma, mentre in Telegram la chiamata, prevista anche in questo caso, parte in automatico (al di sotto dell’area di inserimento del codice vi è infatti scritto “Telegram ti chiamerà tra…”). Seppure poco evidente, questa piccola differenza sottolinea l’incredibile cura dei dettagli che lo staff e i programmatori di Telegram hanno messo nella scrittura e nell’elaborazione dell’app, col preciso scopo di sottrarre clienti alle altre compagnie, e al contempo fa notare come la spontaneità di Whatsapp, che non ha bisogno di ricorrere a questo genere di mezzi, sia basata su una schiera di fedeli utenti che da anni usano in modo quasi esclusivo la piattaforma.
Una volta entrati nelle due app, è possibile notare che l’interfaccia iniziale è molto
Le prime grosse differenze, che segnano il tipo di atteggiamento delle due aziende, si notano quando si entra all’interno di una conversazione: nonostante la quasi totale similarità tra le due interfacce, le funzioni messe a disposizione degli utenti sono ben differenti. Innanzitutto, se su Whatsapp è possibile scrivere in grassetto, corsivo o barrato, su Telegram è possibile accedere ad una lista molto ampia di stickers, ovvero delle immagini sagomate divertenti da apporre nelle conversazioni, organizzate in pacchetti scaricabili attraverso una sorta di marketplace (anche se il termine è improprio, in quanto gli stickers sono tutti gratuiti) localizzato direttamente all’interno della app. Gli stickers possono inoltre essere aggiunti direttamente a partire dalle emoji: se, infatti, nell’area di testo si clicca su una emoji, compariranno automaticamente tutti gli stickers ad essa correlati, che rendono la chat più vivace.
Per quel che riguarda le gif animate, inoltre, entrambe le app ne consentono l’invio. Tuttavia, l’accesso alle gif animate da parte di Telegram è più semplice, in quanto è sufficiente digitare “@gif” e la parola chiave, mentre Whatsapp ne permette la ricerca solo nell’area che prevede l’invio delle immagini.
È anche da notare che in Whatsapp è possibile vedere se un contatto ha letto un messaggio, opzione che invece non è disponibile in Telegram
Prima si è accennato a “@gif“, una stringa che permette di accedere alla funzione di ricerca di gif animate restando in chat. Adesso è opportuno soffermare l’attenzione su stringhe simili, che in Telegram prendono il nome di Bot e che sono assenti in Whatsapp, in quanto sono l’elemento caratterizzante del social network. I bot, introdotti in Telegram nel 2015, sono delle stringhe che prevedono una chiocciola seguita da un particolare testo, e che possono ampliare in modo incredibile le funzionalità di Telegram. I bot, che vanno preventivamente attivati cliccando sulla stringa digitata, sono molto numerosi e disponibili per numerosi argomenti. Ad esempio, esiste il bot della IMDB, che una volta inserito permette di ricercare le informazioni dei film (con annesso trailer) semplicemente digitando la parola chiave desiderata, e di inviare le informazioni trovate al proprio interlocutore senza uscire dalla chat. Esistono però anche bot molto simpatici e divertenti, ma anche alcuni molto funzionali, che permettono ad esempio di ricercare una spedizione postale oppure riconoscere una canzone da una nota vocale. Elementi che quindi possono ampliare in modo potenzialmente illimitato le funzionalità di Telegram, rendendo l’app capace di fare tutto. Inoltre, l’utente ha la possibilità di creare dei bot personali.
Altra importante funzione di cui è fornita Telegram e che invece manca in Whatsapp è la possibilità di creare chat segrete: grazie a esse, i messaggi consegnati, una volta letti, saranno automaticamente distrutti e non più recuperabili.
Un’altra differenza tra i due social network sta nella piattaforma desktop: entrambe le aziende ne hanno pubblicata una, entrambe sotto forma di app, ma c’è una notevole differenza tra le due, in quanto quella di Telegram è accessibile a prescindere dal fatto che lo smartphone su cui è originariamente presente il social network è connesso a internet o meno, al contrario di quanto accade per la piattaforma Whatsapp.
Anche Telegram garantisce una certa sicurezza ai propri utenti, basti pensare che qualche anno fa gli sviluppatori misero in palio 300mila dollari all’hacker in grado di compromettere una chat e non dovettero corrispondere il premio a nessuno.
Un aspetto della sicurezza che però risulta essere di grande interesse è quello legato alla possibilità di eliminare definitivamente l’account: in Whatsapp questa opzione è chiaramente espressa nel menu e permette l’eliminazione instantanea di tutte le proprie conversazioni, nonché della propria utenza; in Telegram, invece, l’opzione di eliminazione istantanea non è contemplata, mentre vi è la possibilità di cancellazione automatica dell’utenza in seguito a uno specifico arco di tempo entro il quale non viene effettuato alcun accesso (il tempo minimo è un mese).
Insomma, come è possibile osservare, ognuno dei due social network presenta i suoi pro e i suoi contro. Non è possibile fare delle generazioni su quale sia migliore dell’altro, in quanto, seppur condividendo dei meccanismi di base, presentano notevoli differenze che possono attrarre una particolare fetta di utenti rispetto a un’altra. Generalizzando, si può dire che Telegram punta sulla varietà e ricchezza di funzioni, mentre Whatsapp punta su praticità e immediatezza di utilizzo.
Ciò che è certo è che Whatsapp conta un numero di utenti nettamente maggiore rispetto a Telegram, ma è anche vero che la differenza tra i due va di anno in anno assottigliandosi, e le due piattaforme potrebbero essere equivalenti tra qualche anno.