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Divulgate le informazioni personali dell’eroe che ci ha salvati da WannaCry

C’è la stampa buona e quella cattiva: purtroppo oggi trionfa sempre di più quella cattiva, a discapito della qualità del servizio ai lettori

La stampa britannica è andata troppo oltre: pubblicare informazioni riservate su chi ci ha salvati da WannaCry è stata davvero una mossa scorretta. Indagando nella vita privata di chi ha scoperto come disinnescare il ransomware WannaCry che ha portato scompiglio al mondo intero solo per facili click è purtroppo una pratica molto comune.

Il ricercatore che ha scoperto come fermare WannaCry lo scorso venerdì su Twitter si cela dietro il nickname @MalwareTech. Non figurano post o informazioni personali nè su Twitter, né sul suo blog. Intenzionalmente ha deciso di separare la sua vita professionale da quella privata. La stampa inglese però ha deciso differentemente, condividendo informazioni molto private (e aggiungeremmo, spesso anche inutili, NdR) con il mondo intero.

Il Daily Telegraph pubblica le informazioni private dell’eroe che ci ha salvati da WannaCry

Un giornalista medio si sarebbe fermato una volta ricevuto risposta negativa alla richiesta di fornire foto o informazioni al diretto interessato. I giornalisti del Daily Telegraph invece sono andati avanti, confrontando e interpolando informazioni di pubblico dominio fino a risalire all’identità di chi si nascondeva dietro @MalwareTech.

The Sun, The Mirror e The Daily Mail hanno tutti ripubblicato l’articolo originario, mettendoci del loro. Pezzi giornalistici che non puntano ad informare, magari indagando su come sia stato possibile per un ragazzo completamente autodidatta fermare una delle minacce informatiche più pericolose degli ultimi anni. Si è infatti, a mò di stalker, attinto ad account di amici e conoscenti su Twitter e Instagram, scoprendo che @MalwareTech è un ragazzo a cui piace fare surf, che vive con i suoi genitori e a cui piace da morire la pizza.

Ora, se per una celebrity questa tipologia di informazioni personali possano interessare una fetta di pubblico, una domanda sorge sponteanea: che senso ha pubblicare questo tipo di informazioni?

A cosa serve sapere che il ragazzo effettui il suo lavoro dalla stessa stanza in cui vive con i suoi genitori piuttosto che in un ufficio, oppure che ami fare surf. O che il suo cibo preferito è la pizza. A cosa serve pubblicare questa tipologia di inutili informazioni, specialmente se il diretto interessato ha rifiutato categoricamente di fornirle quando è stato contattato dal Daily Telegraph.

La domanda è ovviamente rivolta anche a voi lettori. Cosa pensate di questa intrusione non autorizzata nella vita personale di questo eroe? Fateci sapere nei commenti.

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Pubblicato da
Redazione