Lo smartphone è ad una fase di stagnazione delle vendite? Questo è quello che sembrano chiedersi tutti e quel che hanno indicato le vendite stimate per il 2016, cresciuti solo dello 0,6% rispetto al 2015. A priori, la crescita formidabile di questo mercato è in pericolo.
Un problema è la maturità di un segmento in cui il nuovo hardware sta diventando sempre meno attraente per gli utenti, avvezzi al cambiamento sempre meno frequentemente. Nel 2011, pare si siano raggiunti i 24 mesi e, attualmente, è stimato che l’utente mobile cambia in media ogni 31,2 mesi.
Le vendite rimangono significativi, ma non cresceranno (molto) di più. The Wall Street Journal ha mostrato come 1.450 milioni di smartphone venduti nel mondo nel 2016 abbiano rivelato una crescita delle vendite, ma come questa possa essere anche in fase di stallo. Questi dispositivi hanno ancora un successo travolgente, ma per gli analisti questo mercato è saturo.
Questo porta molti produttori a cercare nuove rivoluzioni nell’hardware di questi dispositivi: processori più potenti, migliori fotocamere e schermi con nuove tecnologie e formati. Sono solo alcuni degli argomenti degli ultimi tempi. Per alcuni analisti, tuttavia, la rivoluzione non è nell’hardware, ma nel software. Stiamo iniziando a vedere come alcuni terminali integrino piccoli sistemi di intelligenza artificiale, tanto da indurli ad imparare dalle nostre abitudini e a rendere il nostro smartphone meglio adattabile a noi.
Questi miglioramenti si aggiungono a una delle più forti tendenze nel campo del software per gli smartphone: gli assistenti vocali, con le loro luci e ombre che permettono di interagire con le funzioni degli smartphone attraverso comandi vocali. In questo campo, sempre più aziende stanno cercando di seguire le orme di Apple e stanno controllando molto di più l’integrazione tra il software e l’hardware per ottenere un’esperienza utente ottimale.
Google ha sfidato i suoi partner Android tradizionali con il lancio di Pixel, mentre produttori come Samsung hanno scelto di preparare il proprio assistente vocale o, come nel caso di Huawei Mate 9, di integrare Alexa, motore di Amazon, per la prima volta su un cellulare.
Lo smartphone è diventato il fulcro del nostro svago e intrattenimento, ma anche di altri dispositivi domestici collegati. La combinazione dei dispositivi mobili con tutti i tipi di soluzioni Internet degli oggetti per la casa, il commercio, l’industria e la salute hanno reso quel ruolo efficace ancora più importante. Ma ci sono promettenti battaglie all’orizzonte.
Una potrebbe essere quella di una convergenza, che Google potrebbe annunciare potrebbe annunciare con il promettente progetto Andromeda, ma in cui Microsoft potrebbe anche scaturire una sorpresa. Redmond sembrava di aver rinunciato alla lotta, ma le applicazioni di emulazione di Windows x86 su processori ARM potrebbero dare molto di cui parlare nei prossimi mesi.
Stiamo assistendo al fatto che tutte queste aziende sembrano aver capito che le piattaforme mobili possano andare al di là degli smartphone o tablet. Anche Apple ha fatto un passo unico con il suo iPad Pro in quella direzione e il suo sistema operativo sembra mangiare più terreno rispetto ad un MacOS che sembra perdere importanza.
Qualcosa di simile potrebbe essere detto di Samsung, che ha preparato la sua Samsung Desktop Experience, un’opzione che sposterebbe il mobile desktop sulle funzioni desktop disponibili del tipo di Windows Continuum. Forse questa nuova vittoria nel campo della produttività, in realtà, è la vera prossima rivoluzione degli smartphone.