Internet in questo decennio è un posto nettamente diverso rispetto allo scorso decennio. Ne sono testimonianza i social network che ora dominano la scena, le app di messaggistica istantanea e l’utilizzo della rete esercitato più da mobile che da macchina desktop. Ulteriore testimonianza del cambiamento ci è data da quei servizi, virali negli anni Duemila ed oggi costretti o alla sopravvivenza coatta o alla chiusura.
E’ questo il caso di Yahoo!, il portale internet che negli anni ha avuto la funzione di motore di ricerca, provider mail, sito web e tanto altro. Yahoo! è entrato nelle nostre case con l’avvento di massa dei computer a cavallo tra il vecchio ed il nuovo millennio. Chi può dimenticarsi la battaglia con Google, con cui formava un duopolio quasi imbattibile per gli altri competitors?
A differenza di BigG, però, Yahoo! non è riuscito ad innovarsi e così dopo tempo di stallo e di grandi perdite, la società è stata costretta a vendere. Marissa Mayer, storica amministratrice delegata della compagnia, ha ceduto le quote per 4,4 miliardi di dollari a Verizon. Verizon ora farà confluire Yahoo! in una società chiamata Oath.
Si chiude quindi un percorso che con molti rammarichi sarebbe potuto proseguire in modo diverso. Yahoo! infatti dall’avvento dei social in poi non è mai stata capace di imporsi con elementi di novità tali da presagire un ipotetico rilancio.
La chiusura della baracca non poteva attendere ancora ed una lacrimuccia scenderà impietosa sul viso di tutti noi nostalgici…