Droni utilizzati dai criminali in decine di casi per contrabbandare beni illegali: è quanto emerge da un report di USA Today. Secondo la testata, sarebbero oltre una dozzina i casi di utilizzo continuativo dei droni per introdurre droghe, telefoni e materiale pornografico.
Il report sembra non tenere conto dei tentativi riusciti da parte dei contrabbandieri del cielo, ma solo i casi riportati. E anche se si fa riferimento al territorio degli Stati Uniti, nel resto del mondo la minaccia è reale e concreta.
Droni utilizzati dai criminali: l’ultima frontiera del contrabbando
Nessuno può rinnegare l’evidenza che l’utilizzo dei droni può portare a notevoli vantaggi. In Italia è stata già avviata una sperimentazione reale per il loro utilizzo a fini di pattugliamento. La polizia quindi affiancherà i droni agli agenti di pattuglia per monitirare il territorio in modo più capillare.
Anche Amazon scommette sui droni, in particolar modo per le consegne urbane di pacchi con un peso inferiore al chilo. L’esigente regolamentazione negli Stati Uniti ha fin’ora rallentato lo sviluppo. Ecco perché l’azienda ha deciso di spostare la ricerca in Canada e in Inghilterra.
Ci sono però tantissimi pericoli connessi all’utilizzo dei droni. Uno di questi è il contrabbando di prodotti illegali al di là di confini con ostacoli naturali. O con recinzioni impossibili da oltrepassare per un uomo, come nelle carceri, dove in passato sono anche stati utilizzati droni prettamente commerciali come la serie Phantom della DJI.
Alla domanda del giudice, un uomo accusato di contrabbando ha dichiarato di guadagnare fino a 6000 dollari per consegna. Ecco cosa spinge questi criminali a rischiare la libertà per consegne illegali trami i droni. I droni utilizzati dai criminali saranno nel futuro un pericolo sempre maggiore e più diffuso.