YouTube
Google dichiara guerra ai video che incitano all’odio e al terrorismo e vara un nuovo sistema di flagging su YouTube per stanarli ed eliminarli velocemente.

Google ha ufficialmente dichiarato guerra a tutti coloro i quali pensano di poter diffondere, impuniti, video di incitamento all’odio sulla sua piattaforma video, la più famosa ed utilizzata al mondo: YouTube.

Il colosso di Mountain View ha dichiarato infatti di aver implementato nell’algoritmo che si occupa in automatico di supervisionare i contenuti caricati dagli utenti in tutto il mondo, un mix di intelligenza artificiale e supervisione umana al fine di identificare e rimuovere soprattutto i video di matrice estremista, qualsiasi essa sia, da YouTube.

La mossa è dovuta quando il fallimento dei filtri già esistenti avevano permesso il comparire di banner pubblicitari relativi a governi o a brand top di svariati settori in pagine relative a video di gente del calibro di David Duke, ex ufficiale del Ku Klux Kan e negazionista dell’olocausto, o di Steven Anderson, predicatore espulso dalla Gran Bretagna dopo aver caricato e diffuso un video che incitava i terroristi a compiere un attacco ad un nightclub gay ad Orlando, negli Stati Uniti.

YouTube aveva inizialmente annunciato il cambiamento dei controlli e delle policies del sito dopo che molte aziende avevano annunciato di boicottare la piattaforma. Queste policies erano state annunciate ad inizio giugno e Google, ieri, ha rivelato quali provvedimenti ha deciso di adottare in merito.

“Abbiamo utilizzato modelli di video analisi per stanare più del 50% dei video dal contenuto filo terrorista e li abbiamo rimossi durante gli scorsi sei mesi. Abbiamo dedicato molte più risorse per ‘allenare’ i nostri macchinari più avanzati nel riconoscimento dei contenuti ed aiutare quindi a trovare, identificare e rimuovere i contenuti estremisti e filo terroristi. […] Le macchine possono aiutarci ad identificare i video problematici ma l’intelligenza umana gioca ancora un ruolo fondamentale nelle decisioni di quei contenuti che corrono sul filo sottile che separa la propaganda violenta dai contenuti religiosi più duri. Nonostante il nostro sistema di flagging possa essere alcune volte impreciso, Trusted Flagger (il nuovo algoritmo n.d.r.) è accurato nel 90% dei casi e ci aiuta ad identificare più velocemente e con più precisione i contenuti vietati. Espanderemo il programma tramite l’aggiunta di 50 esperti nelle 63 organizzazioni che fanno parte del programma e li supporteremo costantemente”.

Vita dura da oggi in poi, quindi, per chi pensa di poter dire tutto quello che vuole su YouTube e, onestamente, ci sembra giusto così.

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