Essere un hacker al giorno il più delle volte oggi vuol dire essere un vero e proprio criminale. Con ancora ben presente lo scandalo di qualche mese fa con il caso Wannacry, in cui un virus ha colpito alcune tra le banche dati più importanti del pianeta, l’attenzione delle forze dell’ordine che vigilano l’online è ancora più alta. Lo sanno molto bene due ragazzi inglesi, finiti in manette dopo aver più volte tentare di entrare in possesso dei server di Microsoft.

I due giovani, uno di 22 anni l’altro di 25 anni, già nello scorso mese di Gennaio provarono a penetrare all’interno dei sistemi di sicurezza della società californiana senza successo. Un secondo tentativo a marzo, mossa questa che li ha portati alla segnalazione dei servizi di controllo. Grazie ad una collaborazione tra la NCA britannica, l’Europol, l’FBI e la stessa Microsoft tutto fortunatamente si è risolto nel migliore dei modi.

Nessun utente Microsoft ha visto violata la sua privacy, il che è molto più che un bene considerando che l’azienda di Bill Gates possiede una delle banche dati più grandi del mondo. Per quanto riguarda il tentativo dei due ragazzi, le autorità stanno ancora indagando alla ricerca di una possibile cellula che abbia loro comandato di effettuare tali azioni. Certamente per i giovani dinanzi al giudice non sarà facile ottenere uno sconto di pena…

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