Secondo gli esperti Android Pay negli Stati Uniti starebbe avendo un discreto successo, sulla scia di servizi rivali entrati oramai nell’immaginario comune dei pagamenti all’interno del continente americano: Apple Pay, Samsung Pay e PayPal. Google, dal canto suo, per tenere il passo di questi competitors sta cercando nuove partenership per creare una compatibilità sempre maggiore da offrire a tutti gli utenti.
Per questo motivo, BigG ha da poco stipulato importanti accordi con 72 nuove banche ed istituti di credito al fine di garantire ad una sempre più vasta platea l’accesso ad Android Pay. Tra le banche che hanno accettato l’accordo con Google troviamo Bank of Hawaii, 1880 Bank, 1st Summit Bank, Mid Carolina Federal Credit Union, McCoy FCU, South State Bank, solo per citare le più importanti.
Sono così più di un centinaio le banche che supportano Android Pay oltre Oceano. Un numero che da noi sembra ancor più impressionante. In Italia – dove ovviamente risiedono meno istituti che negli States – domina ancora la teoria del provincialismo. Lo stiamo vedendo con Apple Pay e con le poche associazioni che sino ad ora hanno dato il via libera al servizio di Cupertino.
Per questo motivo, è sempre più in alto mare il discorso sul possibile approdo di Android Pay in Italia. Se previsioni ottimistiche davano per certo l’esordio entro fine anno, ora questa prospettiva sembra quanto mai utopistica.