Dopo essere uscito diversi anni fa su device iOS e Android e poi su console e PC, finalmente Oceanhorn: Monster of Uncahrted Seas fa il suo debutto anche su Nintendo Switch, l’ultima macchina arrivata sul mercato poco più di tre mesi fa. Scopriamo com’è andata!
Il gioco sviluppato dai ragazzi di Cornfox & Bros. e pubblicato da FDG Entertainment si ispira chiaramente ad una delle saghe action adventure più famose del globo ovvero The Legend of Zelda ma non perde occasione per affermare una sua natura e un suo stile. A livello di trama, il videogame non ha molto da dire e fin dai primi minuti comprendamo il livello e i toni abbastanza sempliciotti della narrazione che ci accompagnerà nel corso delle ore di gioco. Il nostro compito sarà quello di andare alla ricerca del temibile mostro dei mari chiamato Oceanhorn contro il quale anche nostro padre, ormai sperduto, ha tentato di avere la meglio. A noi spetta dunque l’incarico di cercare per le isole i tre sigilli sacri – del Sole, della Terra e dell’Oceano – di fondamentale importanza per liberare i mari dalla malvagità che li assale. Il fulcro del gameplay è rappresentato da una serie di dungeon e labirinti dove, risolvendo sempre più difficili enigmi ambientali, avremo la possibilità di svelare zone segrete o di aprire gli scrigni nascosti e ricchi di nuovi potenziamenti. Il progresso nell’avventura avviene infatti mediante un semplice sistema di upgrade basato sui punti esperienza che si possono avere sconfiggendo i nemici oppure risolvendo le molteplici quest che ci verranno assegnate quando metteremo piede per la prima volta su di una nuova isola. Oltre al nostro eroe, potremo scegliere di migliorare anche le armi, le tasche per aumentarne la capienza e l’inseparabile barca a vela.
Con più di una dozzina di isole completamente esplorabili, potrete ben comprendere come gli sviluppatori abbiano voluto incentrare l’avventura sul senso di esplorazione, cercando di divertire e incuriosire il giocatore. Con una visuale e uno stile grafico che ricorda il recente Dragon Quest Builders, anche in questo Oceanhorn le cose da fare saranno molteplici e difficilmente vi ritroverete spiazzati o addirittura senza quest da completare. Fondamentali poi, in particolare per conoscere meglio il mondo di gioco, sono gli NPC che gli sviluppatori hanno abbondantemente sparso per le isole, tra case, porti e negozi. Man mano che saremo più esperti e navigati (è proprio il caso di dirlo, ndr), sarà utile ogni tanto ritornare sui propri passi per sbloccare zone sempre nuove e fino a quel momento inaccessibili di vecchie isole o labirinti. E poi ci sono le gemme preziose da scovare e raccogliere: siamo certi che tutti i collezionisti presenti tra di voi ne andranno matti. Insomma, per essere un progetto nato e pubblicato sul mondo mobile, iOS e Android, questo Oceanhorn: Monster of Uncharted Seas in versione Switch è risultato davvero godibile e piacevole da giocare. Il team ha fatto un ottimo lavoro riuscendo a confezionare un’esperienza di gioco in 1080p e 60 FPS, bella da vedere sia in modalità TV che portatile.
Nonostante l’influenza di brand storici come The Legend of Zelda, questo Oceanhorn riesce comunque a stupire proponendo un’avventura leggera e piacevole, estremamente godibile e in grado di sfruttare al meglio le potenzialità di Nintendo Switch, controlli touch inclusi.
[Abbiamo giocato ad Oceanhorn: Monster of Uncharted Seas grazie ad un codice review inviatoci dal publisher FDG Entertainment. L’avventura si esaurisce in una dozzina di ore ma se volete ottenere un’alta percentuale di completamento del mondo ne avrete di strada da fare]