Xiaomi esulta per i risultati del secondo trimestre dell’anno: spediti oltre 23 milioni di dispositivi, oltre il 70% in più rispetto al precedente trimestre. Il merito di questo successo va all’ottima proposta per la fascia media, con il Redmi Note 4 campione di incassi.
Il 2016 non è stato un anno particolarmente facile per Xiaomi. Con l’abbandono di Hugo Barra nessuno avrebbe immaginato che la compagnia potesse riprendersi in così poco tempo. Il CEO di Xiaomi Lei Jun è particolarmente soddisfatto del risultato, e per il 2018 lancia una sfida ancora più impegnativa.
Xiaomi come Apple, ogni anno un obbiettivo più grande
L’amministratore delegato di Xiaomi è stato chiaro: per il 2018 la sfida è quella di arrivare a 100 milioni di dispositivi.
“Il traguardo di oggi non è arrivato facilmente. Offriamo la nostra sincera gratitudine a tutti i Mi Fans per la fiducia che avete riposto in noi nel corso degli anni. Siamo grati ai nostri partner per il loro supporto, e siamo specialmente riconoscenti ai 13.000 dipendenti di Xiaomi e alle loro famiglie per la loro devozione“.
Il successo di Xiaomi è dato da un mix di fattori differenti. Una politica di distribuzione molto aggressiva, con la conquista di mercati importanti come l’India, fondamentale per l’espansione della compagnia. A questo si aggiunge una ricerca costante, con la sezione Ricerca e Sviluppo particolarmente attiva.
Non mancano società sussidiarie che producono prodotti che non sono legati con il mondo della telefonia, ma gravitano intorno all’ecosistema Xiaomi. Troviamo infatti scarpe per gli atleti e bollitori per il riso; addirittura penne e bici elettriche.
Xiaomi ha anche da poco chiuso un contratto pluriennale di collaborazione con HMD/Nokia. La prima metterà a disposizione i suoi SoC Surge S1, mentre Nokia fornirà importanti brevetti utili allo sviluppo di smartphone e forse all’apertura verso nuovi mercati.