Il processo di ricarica degli smartphone è forse l’unica tecnologia che i nuovi device si portano indietro dai loro precursori, i vecchi cellulari. Basandosi ancora su batteria a ioni di litio, i dispositivi mobili sono ancora soggetti a lunghi periodi di carica, mai inferiori rispetto all’ora e spesso superiori rispetto alle due ore. In un futuro, breve o lontano, tutto ciò potrebbe cambiare, grazie anche alla nuova scoperta fatta da un gruppo di studiosi della Drexel University.
Lo studio di questi ricercatori si basa sulle nanotecnologie. Proprio queste potrebbero essere determinanti al fine di migliorare sensibilmente la ricarica. Tutto ciò attraverso l’ideazione di un nuovo materiale estremamente conduttore, una struttura bidimensionale quasi invisibile con uno strato di ossido di metallo ed uno di idrogel.
La grande capacità di questo materiale consente una notevole predisposizione all’energia con qualità indubbie anche per la conservazione. Ne emerge quindi che la tecnologia in questione potrebbe allungare, di molto, la vita dei nostri smartphone.
Effettuare il processo di ricarica in pochi secondi resta oggi un’utopia, anche perché delle numerose ricerche che si sono occupate del caso nel corso degli anni, ben poche sono divenute poi attuabili su un mercato – quello degli smartphone – davvero ricco di elementi e di unità. Lo sviluppo della scienza e delle varie discipline ingegneristico/meccaniche ci portano però a sperare che, in un arco di tempo relativamente basso (una decade?), queste ricerche diventino realtà anche a livello industriale.