Chrome per Android continua a divenire sempre più diffuso ed apprezzato dagli utenti del robottino verde. A seguito della funzionalità che sarà a breve introdotta, però, chiunque apprezzerà il celebre browser web di Google. Il colosso di Mountain View, infatti, ha deciso di integrare automaticamente all’interno dell’applicativo Android per gli sviluppatori un plugin anti-pubblicità invasiva.
Anti-pubblicità sarà attivabile su richiesta dell’utente, direttamente dal menù impostazioni, e permetterà di agevolare l’utente nella lettura degli articoli web, spesso troppo ricchi di pubblicità invasiva. Secondo quanto dichiarato da Carlo d’Asaro Biondo, presidente di Google Europa: «L’idea è quella di trovare un approccio pubblicitario non invasivo che renda inutile l’utilizzo di un software anti-pubblicità». L’intento, dunque, non è quello di eliminare la pubblicità da internet (oramai unica fonte di redditività), ma di raggiungere il giusto compromesso tra esigenze di marketing aziendale a livello pubblicitario e massimizzazione dell’esperienza web utente.
In altre parole, l’obiettivo principale del colosso statunitense è quello di migliorare la pubblicità indirizzata all’internauta, rendendola più consona alle sue esigenze, ed al tempo stesso limitare ed alleggerire tutti quei siti web stracolmi di ads irritanti
. Il manager di Big G ha proseguito: «Noi pensiamo che gli utenti non siano contro la pubblicità, perché sono a conoscenza di quanto sia fondamentale per la fruizione di contenuti web gratuiti. Gli internauti sono contro alcuni tipi di pubblicità, specialmente su mobile, troppo invasivi».L’algoritmo alla base del nuovo progetto di Big G terminerà il suo sviluppo entro i primi mesi del 2018 e trarrà spunto dai consigli della “Coalition for Better Ads”, un’organizzazione internazionale volta a migliorare la qualità della pubblicità presente sul web. I formati maggiormente bloccati saranno naturalmente i famosi ed odiati pop-up, i video riprodotti automaticamente, le pubblicità che non possono essere chiuse o ogni tipo di annuncio che apparirà a schermo intero. Insomma, le pubblicità invasive hanno le ore contate, a tutto vantaggio dei siti e dei marketing manager onesti. Lode a Google!