E’ detto comune che WhatsApp abbia ucciso gli SMS. In effetti, se riflettiamo sulle nostre abitudini di consumatori notiamo che i vecchi messaggi – anche se inclusi all’interno dei piani tariffari che offrono le compagnie telefoniche – sono sempre più dei desaparecido sui nostri smartphone. Da una parte il costo nullo di WhatsApp, dall’altra le grandi funzionalità della chat hanno spinto milioni di utenti ad abbandonare gli SMS.
Eppure per i messaggi standard l’esistenza è tutt’altro che conclusa. Gli SMS sono stati in grado di “riciclare” la loro funzione, divenendo fonte principale per attività strategiche come il telemarketing, la pubblicità e la solidarietà.
Negli ultimi rilevamenti italiani, l’AGCOM ha stabilito che nel 2016 sono stati inviati ben 5 miliardi di SMS, un numero ancora consistente anche se nullo rispetto ai dati che fa registrare WhatsApp.
Il giro di denaro che gravita intorno ai messaggi è comunque pur sempre rilevante. Solo per citare un dato che può inorgoglire il popolo italiano, dal 24 Agosto scorso attraverso gli SMS sono stati raccolti ben 33 milioni di euro da inviare alle popolazioni terremotate in Lazio, Marche ed Abruzzo.
La pubblicità è poi centrale. Le compagnie telefoniche con i messaggi di testo stanno creando delle vere e proprie campagne di marketing in grado di intercettare un pubblico vastissimo.
Pubblicità e solidarietà quindi. Non c’è da stupirsi se WhatsApp guardi con interesse a questi due campi. La chat di messaggistica istantanea sta studiando a fondo la fortuna residua degli SMS, pronta ad assestare il colpo finale.