Questa applicazione, creata nel 2016 in Arabia Saudita da uno sviluppatore di nome Zain al Abidin Tawfiq, permette di inviare messaggi completamente anonimi agli utenti, senza che chi riceve il messaggio abbia la possibilità di replicare o di risalire all’identità dell’autore della missiva.
Nell’intenzione del creatore di Sarahah, l’applicazione avrebbe dovuto essere utile sul luogo di lavoro per favorire la comunicazione fra dirigenti e dipendenti, consentendo a questi ultimi di esprimere le proprie opinioni con sincerità e senza la paura di subire ritorsioni. Il modello iniziale di Sarahah ha stentato a decollare, tanto che alla fine del 2016 erano stati inviati in tutto solo duecento messaggi anonimi. La sorte della app è cambiata quando Zain al Abidin Tawfiq ha chiesto a un suo amico popolare sui social network in lingua araba di creare un account su Sarahah.
Da quel momento gli utenti hanno iniziato a crescere, passando in poco tempo da settanta a un migliaio. Grazie al passaparola Sarahah si è diffusa dapprima nei Paesi arabi e poi in Occidente, dove è diventata popolare solo da poche settimane. Sarahah era nata infatti come sito tradizione ed è diventata una app in lingua inglese solo il 13 giugno di quest’anno, quando è stata resa disponibile su App Store. Il boom di Sarahah nei Paesi occidentali si è avuto in luglio, allorché un aggiornamento di Snapchat ha permesso di inserire i link all’interno degli snap.
Sarahah, che era stata creata per un impiego pratico sui luoghi di lavoro, è diventata una app utilizzata prevalentemente per lo svago e il tempo libero. La maggior parte degli utenti scarica Sarahah nella speranza di ricevere messaggi che riguardino la sfera privata e invia messaggi di tipo goliardico, sentimentale o sessuale. Non a caso Sarahah sta avendo grande successo fra gli adolescenti, che hanno intuito subito le potenzialità di questo mezzo e sono stati attirati in massa dalla moda dei messaggi anonimi.
Questo tipo di utilizzo di Sarahah, non previsto originariamente dal suo sviluppatore, ha fatto nascere anche dei problemi. I messaggi anonimi infatti possono contenere minacce e pesanti prese in giro, configurando di fatto una forma di cyberbullismo. L’opinione pubblica ha già sollevato questo problema, tanto che Zain al Abidin Tawfiq ha fatto sapere di essere al lavoro per arginare questo fenomeno. Dal punto di vista tecnico Sarahah, che può essere utilizzata sia sullo smartphone come app sia sul pc, si presenta come un sito molto essenziale e maneggevole. Dal momento che l’unico scopo di Sarahah è l’interazione anonima fra utenti, la app non ha alcun bisogno di essere appesantita da troppe funzionalità. Sono infatti sufficienti una sezione con i dati personali e una sezione con l’archiviazione dei messaggi, divisi in Inviati, Ricevuti e Preferiti.
Attenzione però! Il fatto che i messaggi siano strettamente anonimi non significa che il destinatario non possa risalire all’identità di chi invia il messaggio. La persona che riceve i messaggi potrebbe infatti smascherare il mittente riconoscendone lo stile di scrittura o individuando nei messaggi dei riferimenti a fatti che sono conosciuti solo da chi ha inviato il messaggio e da chi lo ha ricevuto.