HTC ha pubblicato i risultati del Q2 2017. L’azienda taiwanese, nonostante le buone vendite del top gamma U11, continua a essere in difficoltà da un punto di vista economico. Si parla infatti di una perdita netta pari a 64,23 milioni di dollari, che certificano come sia necessaria una decisa inversione di rotta.
Le vendite di U11 non bastano
Ammontano a 131,32 milioni di dollari le perdita netta nei primi sei mesi dell’anno. Un risultato senza dubbio negativo, pur sottolineando come sia inferiore rispetto al primo trimestre dell’anno (66,93 milioni di dollari). Gli utili per azione sono calati 7,8 centesimi di dollaro (contro gli 8 del primo trimestre), mentre il margine lordo è sceso al 13,7%.
Una situazione complessa insomma, che HTC si trascina ormai da anni. L’azienda taiwanese non ha saputo controbattere alla crescita esponenziale di Samsung, Apple e dei brand cinesi, venendo risucchiata dal mercato. Tutto questo nonostante, in un periodo come il 2011/2012, si fosse imposta come terzo produttore mondiale di smartphone.
Del resto, non si tratta dell’unica vittima illustre della rivoluzione smart. Basti pensare ad aziende come LG o Sony che, nell’epoca dei feature phone, recitavano un ruolo da protagoniste, mentre oggi arrancano nel settore della telefonia. La speranza è che HTC possa comunque risollevarsi definitivamente, considerando come abbia sempre prodotto dei dispositivi di ottimo livello.