Sony è stato uno dei primi produttori a dare importanza all’impermeabilità dei propri smartphone. Complici di questa situazione sono state anche le certificazioni IP ottenute dal produttore e le pubblicità mirate a sottolineare questa caratteristica. Per questo motivo, gli utenti hanno sempre pensato che i terminali Sony potessero essere utilizzati senza problemi sia a contatto con l’acqua sia in immersione completa.
Purtroppo però, in seguito al contatto con l’acqua, molti utenti americani hanno iniziato a lamentare danni provocati dall’acqua stessa. Questa tipologia di danno è dovuta ad infiltrazioni a seguito di una non corretta impermeabilizzazione del dispositivo.
L’assistenza, osservando i terminali, ha rifiutato di eseguire lavori in garanzia proprio perché il terminale era venuto a contatto con l’acqua. Questo è stato il motivo scatenante che ha dato vita ad una class-action contro Sony con l’obiettivo di chiedere il rimborso del 50% del prezzo di acquisto in quanto la certificazione IP tanto pubblicizzata, non sarebbe stata rispettata. Inoltre si cerca di estendere la garanzia di un ulteriore anno per i dispositivi ancora sotto copertura e di sei mesi per quelli la cui garanzia è scaduta.
I casi di danni accertati per il momento sono 24, ma si tratta di una cifra destinata a salire. Di seguito è possibile trovare la lista completa dei terminali la cui certificazione IP potrebbe non essere del tutto accurata:
Per poter partecipare alla class-action è necessario che la normale assistenza tecnica sia stata negata in seguito ad infiltrazioni di acqua. Se questa situazione dovesse risolversi a favore dei consumatori, si creerebbe un precedente non indifferente per tutti gli altri produttori che offrono prodotti certificati IP ma non coprono i danni da acqua come Samsung e Apple.