Come è facile immaginare, nell’area Vaticana, per motivi di sicurezza, è prevista la No Fly Zone, addirittura gli aerei di linea hanno rotte modificate. In questo particolare momento storico poi, caratterizzato da attentati terroristici che fanno della motivazione Religiosa la causa predominante di questi attacchi, l’area del Vaticano è praticamente sotto continuo controllo.
Da venerdì, a quanto si apprende, sono giunte diverse segnalazioni alle forze di polizia per la presenza continua di un drone che sorvolava la superficie dello Stato Vaticano, in particolare l’area del rione Borgo. All’alba del sabato sono scattati i controlli, sul posto sono giunte immediatamente pattuglie della Polizia e dei Carabinieri, supportati da un elicottero che ha più volte sorvolato e verificato la zona dall’alto. I controlli sono andati avanti per più di un’ora ma il drone non è stato ancora rilevato.
Per le città europee, quella dei Droni, è una minaccia che avanza in maniera preponderante, intanto perché è un “pericolo nuovo”, poi perché non ancora ben definita. Basti ricordare che nel 2013, un drone gestito dal German Pirate Party, riuscì ad atterrare vicino il cancelliere tedesco Angela Merkel, durante un evento sportivo a Dresda. Nell’aprile del 2015, un drone che trasportava sabbia radioattiva proveniente dalla centrale nucleare di Fukushima riuscì ad atterrare sul tetto degli uffici del primo ministro giapponese a Tokyo.
Questo per dire, secondo il nostro punto di vista, che ogni città europea dovrebbe avere una rete di difesa urbana di rilevamento radar in grado di tracciare gli eventuali pericoli provenienti da Droni. Attualmente, invece, tranne rarissime aree sensibili protette, le città europee non sono in nessun modo al riparo da un sistema di difesa in caso di attacchi dall’alto da parte di Droni.