La più grande eruzione solare da 11 anni a questa parte è arrivata e ha creato un deciso scompiglio in svariate parti del globo. L’iperattività della nostra stella era attesa dagli scienziati in quanto, la normale attività del Sole, divisa in cicli, presuppone che in media ogni 11 anni si susseguano accadimenti di questo genere. L’ultimo ciclo di attività solare è iniziato nel 2008, quindi ormai quasi 10 anni fa e, come è risaputo tra gli esperti della comunità scientifica, negli ultimi anni del ciclo di attività solare si possono susseguire con una certe frequenza eventi come le eruzioni solari che, di conseguenza, portano a tempeste magnetiche in grado di influire anche il nostro pianeta.
Il ciclo attuale, come ha dichiarato Mauro Messerotti dell’Osservatorio di Trieste dell’INAF, Istituto Nazionale di Astrofisica, finirà nel 2018 – 2019 e non ha visto un particolare grado di attività da parte della nostra stella, tuttavia, come è accaduto spesso in passato, questo ciclo evidenzia una forte attività verso la sua fine con le conseguenze che stiamo vedendo in questi giorni.
Nella serata di ieri una tempesta magnetica, causata da una eruzione solare classificata al livello G4 in una scala che va da 1 a 5, ha causato svariati problemi come blackout radio, problemi di comunicazione con i satelliti con conseguente cessazione temporanea delle funzionalità GPS per molti dispositivi e persino aurore così luminose che hanno creato grossi disagi al traffico. La tempesta ha colpito il campo magnetico del nostro pianete poco prima delle 2.00 di questa notte creando disagi soprattutto nella parte più a nord del nostro pianeta, ossia dal polo fino anche ai Paesi scandinavi e in alcune zone degli Stati Uniti come lo stato dell’Arkansas. Nelle parti abitate di Svezia, Finlandia e Norvegia, sono state registrare aurore di una luminosità così intensa che non hanno permesso la normale attività del traffico stradale. Sono previste nuove tempeste magnetica sia nella giornata di oggi che in quella di domani ma non dovrebbero creare disagi dalle nostre parti.