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iPhone X, per i benchmark è più potente di tutti gli smartphone Android

iPhone X, il cuore è il chip A11 Bionic

iPhone X è il melafonino migliore e più potente mai realizzato da Apple. Sì, ogni anno è sempre così ma questa volta gli ingegneri di Cupertino si sono proprio superati e la concorrenza non può che rimanere a guardare. Secondo i primi benchmark pubblicati in rete, iPhone X è il più potente di tutti gli smartphone Android e perfino anche di qualche notebook. A dimostrarlo è il punteggio ottenuto da iPhone X sul sito di test prestazionali GFXBench: 4.095 punti in single core e 9.959 in multi core.

Risultati più che impressionanti totalizzati con il nuovo chip A11 Bionic, che comprende un processore Esa Core con GPU dedicata e 3 GB di RAM. Un mix che ha fatto meglio di Samsung Galaxy S8 che con una CPU Octa Core e 4 GB di RAM ha realizzato 2.024 punti in single core e 6.279 in multi core. OnePus 5, che per AnTuTu è lo smartphone più potente, si ferma a 1.932 punti in single core e 6.495 punti in multi core nonostante un processore Octa Core e 6 GB di RAM.

Stesso discorso per i MacBook: il modello Air del 2017 ha totalizzato 3.126 punti in single core e 5.935 punti in multi core. Il MacBook Pro del 2017 con processore Intel Core i5 ha registrato, sulla stessa piattaforma, 4.342 punti in single core e 9.194 punti in multi core. Allo stato attuale non sembra esserci un dispositivo più potente e veloce, sia esso uno smartphone, un tablet o un computer portatile.

iPhone X, i benchmark

CHIP A11 BIONIC, TUTTI I SEGRETI DI QUESTA INCREDIBILE POTENZA

A11 Bionic integra 4.3 miliardi di transistor e sei core: quattro core sono ad alta efficienzadue core sono ad alte prestazioni. Un mix che nelle operazioni più complesse può attivare il funzionamento contemporaneo di tutti e sei core. A supporto della CPU c’è una GPU con tre core ed un motore neurale. Si tratta di una componente hardware costruita specificamente per l’apprendimento automatico: il tipo di intelligenza artificiale che permette ai computer di imparare osservando. Sa gestire le velocissime operazioni richieste dalle reti neurali, ma allo stesso tempo è incredibilmente efficiente.

Il neural engine racchiuso nel chip A11 Bionic è di tipo dual core ed è capace di riconoscere persone, luoghi e oggetti. Questo, insieme al processore, riesce a svolgere fino a 600 miliardi di operazioni al secondo. Il tutto supportato da un sistema operativo sviluppato per funzionare nel migliore dei modi con questa architettura che assicura giochi degni di una console ma soprattutto fantastiche esperienze di realtà aumentata.

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Pubblicato da
Marco Serra