Instagram Storie è un modo nuovo per condividere scatti e video con i propri followers, la particolarità è la durata non permanente bensì di 24 ore. Le Storie permettono un’interazione minima: solo il proprietario della Storia può vedere gli utenti che visualizzano ed, eventualmente, rispondono. Al termine delle 24 ore la Storia – se non salvata – scomparirà definitivamente.
Il tempo limitato è il suo vantaggio ma anche la sua condanna: quando si pensa che la propria Storia scomparirà dopo le 24 ore, insomma che avrà vita breve, l’utente è più spontaneo, il messaggio più immediato, e di conseguenza si tende a curarne meno il contenuto rispetto a un post permanente. Ciò può facilmente condurre ad un accumulo di notizie effimere ed inutili per i followers, che presto si stancheranno di vedere. Per non parlare di quegli utenti che nelle Storie lanciano una serie di video (la durata massima è di 15 secondi) che forse farebbero prima a caricarlo in un post o su YouTube, modalità in cui la durata è largamente maggiore; oppure ancora a coloro che lanciano catene pubblicitarie.
Un’altra caratteristica delle Storie è che non è necessario – come per i post – scrollare manualmente la bacheca, ma è come se si assistesse a un flusso di notizie e ad un flusso di contatti (ovviamente seguiti) pressoché illimitato se non si ritorna sulla homepage di propria iniziativa. È certo possibile velocizzare le notizie che si ritengono noiose o inutili, ma eliminarle o non visualizzarle?
Tutte queste caratteristiche rendono le Stories una funzione certo spontanea, ma allo stesso tempo non molto apprezzata dagli utenti. Alcuni addirittura provano fastidio per la barra orizzontale in fronte alla pagina, altri ne sono indifferenti ma decidono di non visualizzare pressoché mai; soprattutto quando conoscono bene i loro utenti e sanno riconoscere quelli che pubblicano contenuti inutili, noiosi, decisamente troppo, o comunque non adatti all’applicazione che si sta utilizzando. Non che siano contenuti molesti, semplicemente non adatti. E per il quieto vivere – almeno sul web – si evitano questi individui.
Il web ormai offre molte soluzioni per rendere la propria esperienza il più positiva e rilassante possibile, perché alla fine il motivo per cui si utilizzano i social è quello di condividere (anche frivolezze, perché no?) e intrattenersi. Ma non mi dilungherò su questo tipo di intrattenimento che sta prendendo sempre più piede, fino quasi a superare la radio e la televisione.
Ogni social network permette all’utente di selezionare i contenuti che desidera vedere, gli account che desidera seguire e sbarazzarsi invece dei fastidi con un semplice click. Forse in questo è molto più semplice della realtà.
Quindi, come fare per evitare di impantanarsi in una serie di Storie noiose che sprecano tempo e connessione preziosi? O di utenti che pubblicano compulsivamente? Quanto sarebbe piacevole non avere più questi account in prima posizione nella barra superiore? Insomma, zittirli?
In pratica, quando la funzione è abilitata, l’applicazione non riprodurrà automaticamente la Storia nel momento in cui ne inizia un’altra. Come detto poco sopra, infatti, la riproduzione delle varie stories e il passaggio dalla Storia di utente al seguente è automatizzata. Se un utente è stato silenziato, lo salterà.
Bisogna anzitutto toccare e tenere premuto l’immagine del profilo dell’utente in questione direttamente dalla sezione delle storie. a quel punto si aprirà un piccolo menu a tendina con due sole azioni possibili: “visualizza profilo” o “nascondi nomeutente”. cliccando sulla seconda voce la storia sarà rimossa dal menu: l’icona dell’utente non sarà più cerchiata di rosso quando ci sono nuovi contenuti effimeri e uscirà dalla sequenza di riproduzione.
Utilizziamo il nome utente fittizio mariorossi01.
Con un semplice click abbiamo eliminato la Storia dalla sequenza e all’account silenziato non arriverà alcuna notifica della tua azione.
E’ possibile ridare voce alla storia dell’utente nascosto? certo che sì e anche in questo caso, l’azione inversa non è affatto complicata: sarà sufficiente recuperare l’icona dell’utente, a quel punto finito alla fine della barra delle storie e velato da un filtro bianco, e farlo tornare in vita con “mostra nomeutente”.
Vogliamo riattivare e rimettere in pole position mariorossi01 finito ora in ultima posizione in fondo alla barra delle Storie.
Ed ecco il nostro utente ritornare felicemente nelle prime file. Anche in questo caso l’utente riattivato non avrà alcuna notizia della tua operazione.
L’azione è ripetibile pressoché all’infinito e con qualunque utente, anche più di uno allo stesso tempo. In quest’ultimo caso bisognerà ripetere l’operazione per ogni Storia che si desidera zittire e andare a recuperarne ognuna manualmente nel modo appena esplicato nel caso si desiderasse riattivarle.
Ricorda che ognuno utilizza le Storie e i social network nel modo che ritiene più opportuno, ma il web permette di tutelarci e se i contenuti provocano fastidio e noia non esitare a zittire gli utenti più molesti. Se non ti soddisfano i contenuti puoi anche scegliere liberamente di non seguire un utente e se quest’ultimo non dovesse rispettare i codici della netiquette i social offrono sempre un modo – molto intuitivo, oltretutto – per “zittirlo”, bloccandolo o eliminandolo dalla propria lista di contatti o modificare le proprie impostazioni sulla privacy.