Google Drive è un servizio simile a Dropbox, iCloud, ecc., quindi servizi di salvataggio dei dati. In realtà ciascuno di questi servizi offre molteplici funzioni aggiuntive, però sostanzialmente la loro attività focale e principale è quella di salvare i dati di chi usufruisce di questo tipo di servizi. I dati che si possono salvare sono quelli che sicuramente vengono in mente a tutti, ossia i dati personali tipo le foto, registrazioni, email, disegni, progetti, i video, ecc., ma salvano anche dati/impostazioni come le proprie password, ad esempio quelle delle reti Wi-Fi, la propria cronologia su internet, il calendario con le sue informazioni, i contatti che si possiedono in rubrica, e tanto altro. Tutti questi dati, quindi, si possono salvare su Google Drive. Tutto ciò che bisogna fare è creare un account, accedere, e procedere con il salvataggio. In questo modo quindi, si potrà avere la possibilità di creare dei cosiddetti backup, essenziali quando si ha un cellulare (e non solo) perché per varie ragioni può succedere che all’improvviso i dati si perdano.
Google Drive inizialmente mette a disposizione dell’utente un totale di 15 GB di spazio gratuito in cui poter archiviare qualsiasi tipo di file. Ovviamente, se si ha la necessità di utilizzare uno spazio di archiviazione di dimensioni notevolmente maggiori, si potrà fare affidamento all’acquisto di ulteriore spazio oltre ai 15 GB forniti inizialmente. Tutto ciò che si salva su Google Drive potrà essere visualizzato ovunque ci si trovi, dato che basterà effettuare l’accesso con le proprie credenziali del proprio profilo. Infatti, utilizzando uno smartphone, un tablet, un computer, ecc., in qualsiasi modo, ovunque si va, Google Drive potrà essere tenuto sotto controllo. In un certo senso si potrebbe affermare che dove andiamo noi vanno anche i nostri file, saranno sempre a portata di mano, o meglio a portata di click.
Un’altra funzionalità di Google Drive è la condivisione. Così come per molti altri celebri servizi che permettono il salvataggio dei propri dati, anche Google Drive permette di condividere ciò che si salva con altri utenti, e tutto ciò è possibile senza dover perdere tempo, e non solo, ad inviare allegati tramite il servizio email, perché Google Drive sarà la soluzione più veloce e pratica e non potremo più farne a meno. Si possono persino condividere intere cartelle con altri utenti, oltre ai singoli file.
Con Google Drive, inoltre, accedendo a Gmail basterà cliccare sull’apposita icona di Google Drive per poter scaricare, condividere e quindi utilizzare i propri file anche grazie tramite questa piattaforma.
Anche la ricerca con parole chiavi, ad esempio, è molto potente con Google Drive. Infatti, se si cerca la parola computer non solo verrà trovato tutto il materiale disponibile che contiene quella parola ma anche eventuali immagini che ritraggono i computer.
Archiviando foto su Google Drive, tra l’altro, sarà possibile dare un tocco di professionalità ai nostri scatti, aggiungendo effetti, filmati, animazioni e molto altro, per poi organizzare tutte le nostre foto con la possibilità di vederle o condividerle velocemente. Non bisogna sottovalutare la possibilità di condividere i file grazie a Google Drive, infatti in questo modo sarà possibile effettuare lavori di gruppo con i propri colleghi anche a distanza, collaborando ad una grande quantità di dati comodamente, sfruttando le app per creare documenti, presentazioni, ecc., compatibili con Google Drive. Sarà persino possibile creare i cosiddetti moduli ossia una sorta di sondaggi per organizzare il proprio lavoro grazie a Google Drive.
Per chi dispone di Chromebook, Google Drive fornisce 100 gigabyte gratuiti per i primi due anni, e il salvataggio dei dati avverrà automaticamente.
Inoltre, con Google Drive è possibile lavorare offline, in assenza di una connessione, visualizzare le versioni precedenti di un file per risalire alle modifiche apportate (versioni precedenti fino a 30 giorni dalla data di creazione del file) ed è anche possibile scansionare interi documenti.
L’accorgimento da prendere in considerazione quando si usa Google Drive è che questo servizio non è eterno come si potrebbe pensare, infatti la politica di Google è cambiata, di conseguenza qualsiasi salvataggio dei dati, ossia backup, effettuato usufruendo di questo servizio, dopo un tot. di tempo viene cancellato in maniera irreversibile e inequivocabilmente.
Chi si è accorto di questa nuova impostazione di Google Drive? Un utente di Reddit. Questo utente, a sue spese, quindi perdendo i propri dati, ha avviato anche un thread su questo argomento. Infatti, l’utente in questione possedeva un Nexus 6P, ma per cause esterne è rimasto senza esso per un paio di mesi. Quando ha cambiato smartphone e ha eseguito l’accesso su Google Drive per poter recuperare tutti i dati che aveva salvato sul precedente telefono, purtroppo non ha trovato nulla. Stupefatto e allibito per ciò che gli era appena scoperto, e soprattutto senza avere alcuna idea del perché, ha deciso di contattare il team di assistenza di Google Drive. Ed è così che ha scoperto che dopo due mesi di tempo il backup su Google Drive viene cancellato se il telefono è inattivo per quei 60 giorni consecutivi. Quindi questi backup non sono eterni come si potrebbe pensare, ma hanno in un certo senso una data di scadenza. In realtà, pur essendo una notizia non molto diffusa, questo funzionamento di Google Drive c’è sempre stato, non è realmente una novità, per lo più non è mai stata diffusa sufficientemente questa informazione. Questo fenomeno può sembrare inspiegabile, invece non lo è, soprattutto se si pensa che l’utente non riceve nessun tipo di avvertimento di ciò che sta per accadere. L’unica specie di avviso di cui si dispone è una sorta di contatore posto sotto la scritta backup. Questo contatore, evidenziato in caratteri rossi, avverte costantemente del tempo che resta ai dati prima di essere cancellati in maniera definitiva.