Nelle scorse settimane, in occasione dell’uscita dei nuovi iPhone e del neo arrivato sistema operativo iOS 11, si è alzato un vero e proprio polverone per casa Apple. L’azienda di Cupertino è stata accusata da molti seguaci di aver volontariamente rallentato il funzionamento dei precedenti iPhone, al fine di favorire le vendite di quelli nuovi.
Cadono le accuse sulla manomissione di iPhone
L’accusa nasce dalle prestazioni non proprio lusinghiere di iOS 11. Tanti utenti, dopo aver effettuato l’upgrade alla nuova versione dell’OS, hanno notato malfunzionamenti nei loro dispositivi. Chi si lamentava della batteria e della sua poca autonomia, chi recriminava per i sempre più numerosi crash di app e funzioni varie.
La verità sul presunto scandalo sembra ora essere finalmente arrivata. Alcuni tra i migliori siti di benchmark si sono occupati della faccenda con un esito che ha distrutto tutte queste teorie complottiste. Come volevasi dimostrare, dietro le eventuali perdite di prestazione dei vecchi iPhone, non c’è alcun disegno volontario di Apple.
Grande attenzione sotto questo aspetto è stato dedicato ad iPhone 5S (ritenuto da molti il dispositivo più colpito dai disagi di iOS 11). Secondo i siti di benchmark la tenuta del melafonino con il nuovo sistema operativo è del tutto in linea con le precedenti versioni del software.
Cade quindi una delle accuse più singolari che Apple si è vista rivolgere contro negli ultimi anni. Come se poi l’azienda di Cupertino, per favorire le vendite, avesse bisogno di eliminare dalla circolazione i suoi vecchi dispositivi…