Secondo gli analisti della società Rosenblatt, Apple potrebbe aver intensificato la produzione di iPhone X. Si sarebbe passati da 100.000 unità alla settimana a oltre 400.000 unità a settimana. Si tratta di un incremento certamente notevole che di fatto quadruplica la produzione. Tuttavia bisogna considerare anche la domanda che deve soddisfare Apple, e di fatto, le cifre sono ancora migliorabili.
La “scarsa” produzione iniziale sarebbe stata causata principalmente dalla mancanza di sensori 3D che avrebbero fatto ritardare tutto il processo produttivo. Attualmente il fornitore sta ancora lavorando per perfezionare il tutto.
Secondo quanto indicato dal giornale Giapponese Nikkei il collo di bottiglia sarebbe stato causato da tutto il complesso sistema del TrueDepth Camera che permette al FaceID di funzionare. In particolare il sistema di proiezione dei punti di tracciamento è il componetene più problematico.
L’analista Jun Zhang in particolare stima che l’azienda di Cupertino, con questi ritmi, non potrò soddisfare tutti gli utenti interessati all’acquisto di un iPhone X. Per poter essere competitiva, la produzione dovrebbe toccare i 20 milioni di dispositivi entro dicembre e i 50 milioni entro marzo 2018.
Ovviamente questi ritardi non sono controproducenti solo per Apple. Tutta la catena di fornitura e di assemblaggio ne risente con ripercussioni negative su TSMC che fornisce i System on a Chip, su Foxconn che produce altre componenti e assembla il tutto.
In ogni caso, per il momento le date di riferimento per iPhone X restano le stesse, il 27 ottobre per l’apertura dei preordini e il lancio ufficiale previsto per il 3 novembre.