Da mesi gli operatori telefonici hanno cambiato i tempi e periodi di fatturazione delle proprie bollette, passando da 31 giorni a 28. In questi giorni, in parlamento, si è dichiarato illegittima, proponendo un disegno di legge per risolvere la vicenda. Ora cosa cambia?
Tim, Vodafone, Wind Tre e la fatturazione illegittima
Nel corso del 2016/17, tutti i principali operatori telefonici italiani hanno apportato grandi cambiamenti ai propri piani tariffari. I rinnovi di promozioni e abbonamenti, sia per contratti mobile che fissi, sono passati da 31 giorni a 28.
In questo modo, le aziende, proponendo il rinnovo dopo esattamente 4 settimane, guadagnano circa 3 giorni al mese che, moltiplicati per i 12 mesi, ci portano a pagare un rinnovo in più all’anno. La notizia non è passata inosservata, immediatamente si è discusso riguardo gli abbonamenti per le linee fisse, ma anche la AGCOM ha dichiarato guerra ai vettori (ricordate anche la multa a Vodafone).
Proprio ieri vi parlavamo della scelta del governo di intercedere nella vicenda e, per una volta, prendere le parti dei poveri consumatori. Michele Meta, il Presidente della Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni, ha proposto un provvedimento per riportare la situazione allo stato originario.
Ora cosa cambia? Fra quanto sarà attivo?
La domanda che maggiormente è circolata in rete e, ora cosa cambia?, ma soprattutto, quando sarà attivo il provvedimento?. Ufficialmente, non è stato ancora approvato, ma, stando alle ultime indiscrezioni circolate in rete, dovrebbe risolversi in tempi brevi.
Con l’approvazione del governo, quindi, tutti gli operatori dovranno riportare la situazione allo stato originario. Gli abbonamenti, che siano per fissi o mobile, dovranno venire rinnovati ogni 31 giorni (e non più 4 settimane quindi) con decorrenza nell’immediato. Una volta approvato, quindi, i vettori dovranno adeguarsi il più rapidamente possibile, pena nuove multe proposte dal governo stesso.
Ciò che, molto probabilmente, accadrà, purtroppo, sarà un aumento dei prezzi. Il provvedimento del governo prevede solamente il ritorno alla fatturazione mensile, questo non impedisce alle aziende di aumentare i prezzi dei singoli abbonamenti. Considerando che, tornando ai 31 giorni, gli operatori inizieranno a guadagnare di meno, la conseguenza più immediata sarà un aumento dei prezzi di tutti gli abbonamenti.
Naturalmente speriamo vivamente non succeda, ma se dovesse succedere, sarebbe come aggirare la regola del governo e, al solito, noi consumatori saremmo gli unici a risentirne.