Ma la multa non si ferma al solo pagamento. Infatti esso servirebbe per poter riavere il completo accesso allo smartphone, e quindi poterlo riutilizzare in completa legalità. Spessissimo questo “accesso illegale” è associato all’accusa di aver scaricato contenuti illegali o di aver visitato siti alquanto particolari (chi vuole intendere, intenda).
Il testo che si riceve è scritto con un italiano molto discutibile. Questo fa pensare che i truffatori abbiano usato Google Translate per poter tradurre il testo in più lingue, per poi adattarlo ai diversi Paesi.
Il messaggio è il seguente: “La polizia avverte. Italia: l’accesso a Internet è limitato a causa della violazione di legge. Tutte le azioni fatte su questo dispositivo mobile sono state registrate. Tutti i vostri file sono stati criptati. La dimensione della Sua multa è 100€. Se si lascia che siano trascorse 24 ore senza pagamento, il tuo Google Account verrà bloccato e sarà oggetto di procedimento penale. La multa si può pagare con l’aiuto dei voucher PaySafeCard. Questo metodo di pagamento consente di effettuare un pagamento anonimo. PaySafeCard è disponibile in tutta sicurezza vicino a te in Italia.”
Come avete potuto leggere, pochissime persone potrebbero cascarci, in condizioni di lucidità. Però qualcuno potrebbe farsi prendere dall’agitazione, grazie al fatto che il fatidico pagamento deve avvenire entro le 24 ore per non arrivare al penale.
I truffatori richiedono il pagamento via PaySafeCard. Ovviamente il metodo di pagamento è anonimo per salvaguardare loro stessi, e non le vittime. Infatti basta comprare le PaySafeCard (che hanno tagli del valore di 10, 25, 50 e 100 Euro) presso i punti vendita, e poi inserire il PIN da 16 cifre. Non è la prima volta che si scoprono truffe del genere. Già in passato ci sono stati casi di truffe simili.
Per esempio una truffa simile girava su PC. Il virus faceva aprire una finestra nella quale compariva il nome della Polizia Postale, e chiedeva di pagare una certa somma per poter riavere il controllo del dispositivo.
Altri casi sono ben peggiori. I files vengono criptati e l’unico metodo di pagamento sono i Bitcoins.
Truffa del buono sconto
Truffa di Whatsapp a pagamento
Questa truffa si presenta con un messaggio su Whatsapp. Nel testo è scritto che ogni messaggio inviato avrà un costo di 0,01€, e per evitare il pagamento basta cliccare su un link. Appena si aprirà il link, verrà scaricato un virus che terrà traccia dei movimenti digitali della vittima.
Una variante di questa truffa chiede semplicemente di pagare Whatsapp per continuare ad usarlo. Per effettuare il pagamento basterà aprire un link ed inserire i dati della carta di credito. Ovviamente non verranno prelevati solo gli 89 centesimi, ma una somma superiore.
Truffa di Whatsapp Gold
Anche qua si tratta di link che scaricano virus sul dispositivo. La vittima riceve un messaggio in cui c’è scritto di scaricare questa versione alternativa di Whatsapp, che contiene delle funzionalità aggiuntive.
Truffa del messaggio vocale
Diversamente dalle altre truffe via Whatsapp, questa funziona grazie all’e-mail. Alla vittima arriva una mail in cui si legge che è presente un messaggio vocale. Per poterlo ascoltare basta aprire il link allegato. Solo che non verrà scaricato il vocale, ma un ransomware.
Un ransomware è un malware che preclude alcune funzionalità del dispositivo che viene infettato. Nella quasi totalità dei casi questo dispositivo è un PC. Alcune forme di ransomware possono bloccare il sistema operativo, mentre altre cifrano i dati. Per sbloccare il sistema o riavere i dati, bisogna pagare un riscatto.
Nel caso di questa truffa, si tratta del primo tipo di ransomware citati, cioè quelli che provocano il blocco del sistema.
Come visto, il mondo delle truffe digitali è molto vasto, e questa è solo una piccola goccia in un oceano. Ora che lo sapete, fate più attenzione a quello che vi arriva via SMS (e non solo).