Se mai avete un dubbio sul fatto che Facebook sia il “Grande Fratello” della nostra vita, ora vi offriamo una prova inconfutabile.
Come tutti ben sanno il social – da un po’ di tempo a questa parte – offre il cosiddetto servizio “Trova i tuoi amici”. Quello che apparentemente è un giochino che permette di scovare vecchi amici di scuola, di università o semplicemente vecchi colleghi, in realtà è uno strumento con cui siamo controllati.
L’esempio che ci viene dall’America è emblematico. La storia è quella di una donna dalla doppia vita: di giorno semplice ragazza, di notte una prostituta. Il soggetto, di cui ovviamente non si conoscono i dati, ha denunciato una cosa molto particolare. La donna ha infatti due profili, uno per la vita di tutti i giorni ed un altro per la situazione “lavorativa”.
Il servizio “Trova i tuoi amici” ha segnalato alla ragazza alcuni profili di suoi clienti nel primo account, quello che in realtà dovrebbe essere estraneo alla vita notturna.
In America questo episodio sta facendo molto discutere. In tanti hanno cercato di giustificare il controllo di Facebook sulle nostre vite. La spiegazione di tale fatto può essere molto semplice. Il sistema “Trova i tuoi amici” non solo basa il suo funzionamento in base ai contatti e alle amicizie in comune, ma in realtò trae riferimento anche da app terze che usano i servizi di geolocalizzazione.