La scheda madre infatti consente l’upgrade di livelli extra di componenti senza che lo spessore finale aumenti, in questo modo lo spazio recuperato può essere utilizzato per l’allocazione di una batteria migliore e quindi con una maggiore autonomia. La RAM potrebbe subire un ulteriore potenziamento. Il Galaxy S9 pare verrà lanciato in due versioni di grandezza differente, la più piccola da 5.8 pollici e quella da 6.2, la più grande.
Secondo alcune indiscrezioni, l’analista della KGI Security, è un gruppo di imprese asiatiche, coinvolto in una ampia gamma di settori tra cui quello dell’elettronica. Ming-chi Kuo sostiene che la Samsung inserirà un sensore ottico al di sotto dello schermo, ubicazione che renderà invisibile il sensore. Si dovrà semplicemente avvicinare il dito allo schermo affinché il sistema riconosca l’impronta, pratica soluzione che eviterà la presenza di un sensore fisico, e quindi visibile. Ming–chi Kuo, infatti ritiene che la Samsung abbia già dei contatti con almeno due società che si occupano dello sviluppo di questa tecnologia. Secondo l’analista questa tecnologia è un grande passo in avanti, ma dev’essere ancora perfezionata. Il motivo di questa dichiarazione sta nel fatto che la velocità ed i tempi di risposta degli scanner siano ancora un problema.
Scanner dell’iride
Stando all’analista il Galaxy S9 sarà in possesso di uno scanner dell’iride eccezionalmente migliorato, in modo da rendere realmente efficace la tecnologia di riconoscimento facciale. Il sistema utilizzato sarà molto simile a FaceID sul nuovo iPhone X, questo sistema funziona proiettando decine di migliaia di raggi infrarossi sul volto, producendo in questo modo una mappa 3D del viso. A detta degli esperti sembrerebbe un sistema di protezione dei dati sensibili abbastanza sicuro, pare infatti che uno dei pochi modi per scavalcarlo sia quello di avere un gemello, in questo caso è possibile che si verifichi una falsa corrispondenza e il dispositivo si sblocchi, come pure per bambini al di sotto dei tredici anni dove le caratteristiche del viso non sono ancora ben distinte portando all’errore lo scanner biometrico.
Dual camera
Sarà di gran lunga migliorate rispetto al Note 8 anche la dual camera, ovvero il dispositivo composto da due fotocamere situate nel retro dello smartphone. Questo sistema rende le immagini più dettagliate e di conseguenza più realistiche. La prima delle due fotocamere svolge un ruolo “normale” mentre la seconda ha due funzioni; innanzitutto migliora la qualità dell’immagine e in secondo luogo permette di usufruire di uno zoom avanzato. Per quanto rigurda la modalità video, una fotocamera ha lo scopo di registrare l’immagine, mentre l’altra si concentra sulla profondità di campo catturandone i minimi dettagli che altrimenti andrebbero persi. Per le foto infatti la risoluzione non dovrebbe essere inferiore ai 12MP, mentre i video possono essere registrati in 4K.
Lettori di impronte Qualcomm
La società USA leader nel campo delle telecomunicazioni wireless non che sviluppatrice della tecnologia di riconoscimento delle impronte ad ultrasuoni è in grado di distinguere tra impronte reali e dei cloni artificiali. Questa tecnologia comprende sensori sia per il display che per vetro e metallo, in modo da poterli posizionare sul retro dello smartphone. Il sistema di rilevamento è in grado di funzionare sott’acqua e tra le altre cose rilevare il battito cardiaco fornendo un sistema di misurazione attendibile oltre che uno strumento molto utile per app dedicate. Il problema si presenta nel momento in cui Qualcomm richiede di due caratteristiche che sono presenti su un numero limitato di smartphone ovvero l’utilizzo i schermi OLED e di vetri frontali particolarmente sottili per fare in modo che l’impronta possa essere scansionata e riconosciuta dal sistema. A gravare ulteriormente sulla situazione vi sono le analisi di mercato effettuate sul reale impatto che la nuova tecnologia avrebbe sull’utente. Dalle analisi è emerso vi sarebbe poco interesse per quanto rigurda il lettore di impronte on-screen dal momento che il lettore di impronte collocato sul retro dello smartphone è abbastanza apprezzato. Ming-Chi Kuo afferma per questo che il colosso sud coreano non cambierà l’ubicazione dei lettori di impronte digitali almeno fino all’uscita del Galaxy Note 9, per Samsung affrettare lo sviluppo della tecnologia non avrebbe senso dal momento in cui nemmeno l’iPhone 8 sarà sprovvisto di tecnologia under-screen.
Display OLED
Affinché questa tecnologia possa essere adottata è necessario possedere uno smartphone con uno schermo OLED, ovvero la tecnologia che permette di realizzare un display con la capacità di emettere luce propria, a differenza dei display a cristalli liquidi, questa tecnologia permette appunto di realizzare display molto sottili o addirittura piegarsi e cambiare forma come un tessuto elastico estremamente malleabile che può assumere qualsiasi forma per poi tornare a quella iniziale, oltre questo la tecnologia OLED possiede una superiore saturazione dei colori che fa in modo di avere dei contrasti decisamente più marcati. Nonostante sia una tecnologia ancora giovane la Samsung punta molto su di essa. Non a caso la Samsung è uno dei maggiori produttori di display OLED, tra cui la stessa Samsung LSI tanto che i suoi schermi sono presenti nei nuovi iPhone, come l’iPhone 8, la Samsung infatti, sarebbe pronta a consegnare svariante centinaia di milioni di schermi OLED alla Apple. In pratica la tecnologia sviluppata da Samsung sfrutterebbe la luce emessa dal display per illuminare il lettore di impronte, in modo tale da escludere l’uso di fonti dedicate che andrebbero a gravare sulla batteria in termini di risparmio energetico. Purtroppo però, per poter vedere questa tecnologia under screen implementata nei dispositivi sarà necessario far passare almeno un anno.