Il 2014 è l’anno in cui Samsung ha iniziato ufficialmente ad entrare nella concezione di futuro intelligente, grazie all’acquisto di SmartThings, produttrice dei sistemi di domotica.
Recentemente Greenpeace ha effettuato degli accertamenti e stilato una classifica su tutte le aziende high-tech attente all’ambiente. Da questa lista è emerso che l’intento della Samsung di puntare al futuro non è poi così tangibile in senso pratico. Infatti, la nota azienda sud-coreana è tra gli ultimi posti della lista. Indubbiamente la Samsung dovrà spiegare perché andando incontro ad un futuro intelligente non si è pensato anche ad un futuro ecologico.
Greenpeace USA ha rilasciato la sua guida sui comportamenti ecocompatibili, il cui scopo è assegnare un punteggio alle varie aziende in elenco, in base a quanto sono attente all’ambiente. I modi per essere attenti all’ambiente in questi casi sono tanti: utilizzo di materiale per lo più riciclato, riduzione emissione tramite l’energia rinnovabile e infine eliminare le sostanze chimiche maggiormente dannose.
Tra i fattori scatenanti di questo pessimo giudizio ci sono vari aspetti: smodato uso di combustibili fossili, bassa percentuale di utilizzo delle energie rinnovabili, aumento delle emissioni e tanto altro. Nonostante questi risultati pessimi, alcuni prodotti Samsung (Galaxy S8) hanno ottenuto la certificazione “ecologo”.
Il presidente di Samsung Next (fondo di investimento per le startup il quale ammonta a 150 milioni) ossia David Eun, ha deciso di intervenire a riguardo durante la conferenza organizzata dal Wall Street Journal. Stando alle parole del presidente, l’impegno della Samsung per curare ogni aspetto dell’Internet Of Things, compreso quello ambientale, è assicurato.
Secondo la Samsung, nonostante per il momento IoT non sembra aver successo, giungerà quel momento in cui tutti decideranno di connettersi con i propri dispositivi. Ciò che porta a smorzare l’entusiasmo per IoT, e di conseguenza ad attenuarne il successo, è la non semplicità con cui poter utilizzare il servizio. Infatti, a quanto pare non è così facile usare IoT, e al momento non ci sono notizie approfondite a riguardo.
Sicuramente la Samsung tenterà di superare queste critiche sul fattore ambientale e sulla praticità di utilizzo di IoT, così come ha superato tante altre difficoltà. Ciò che permetterà a queste criticità di essere surclassate è l’unione tra software e hardware. C’è bisogno di equilibrio e sintonia tra le due parti.