Partendo dalla prima, da questo momento in poi, Chrome sarà molto più cauto nel gestire le informazioni nelle connessioni non protette (HTTP e non HTTPS) e segnalerà esplicitamente, con un opportuno messaggio, tutte le occasioni in cui l’utente sarà chiamato ad inserire qualsiasi dato.
In particolare, sono trattate con maggiore attenzione tutte le informazioni riguardanti acquisti on-line e, in generale, dati di carte di credito attraverso la comparsa di chiari messaggi di avvertimento nel caso in cui la connessione non fosse protetta. Questa nuova politica è stata rimarcata soprattutto durante le sessioni di navigazione in incognito tramite i suddetti avvisi che appaiono appena terminato il caricamento della pagina.
Dal punto di vista dell’interfaccia è stato introdotto il supporto Open Type Variable Fonts: da adesso, attraverso un unico file compatto è possibile utilizzare tutte le varianti (grassetto, corsivo, sottolineato, barrato, allargato…) di un font.
Per gli utenti Mac OS, sono state apportate delle rifiniture grafiche su pulsanti e funzionalità interattive per garantire a Chrome una maggiore coerenza con il sistema operativo ed è stata introdotta la Payment
Request API (già disponibile per gli altri sistemi) che fornisce delle agevolazioni in termini di fluidità e affidabilità sull’acquisto di beni online anche attraverso dispositivo mobile.Per quanto riguarda il lato ottimizzazione, è stato aggiornato il Network Information API che adesso rileva valori più precisi e molto vicini alla realtà di una connessione di un utente e non si limita più a segnalarla se non risulta ottimale.
In base ai dati rilevati, il Network Information API adesso è in grado di fornire una versione ridotta di una pagina nel caso in cui la qualità della connessione dell’utente non sia adeguata, garantendo così un aumento della velocità di caricamento anche nel momento in cui l’utente avesse a disposizione una connessione di basso livello.
Un’altra funzionalità introdotta con la versione 62 di Google Chrome è il Media Capture from DOM Elements API che consente lo ‘‘screen capturing’’ (registrazione dello schermo) di un qualsiasi media in HTML presente su Chrome per poi consentirne la manipolazione, la registrazione, l’invio e qualsiasi altra opzione di editing.
L’ultima ottimizzazione riguarda invece il supporto Ambient Light Sensor API che consente la regolazione automatica della luminosità di un sito basandosi sulla condizione di luce ambientale in cui si trova l’utente.
Tanti cambiamenti in questa nuova versione e ancora una volta il team Google si dimostra in grado sia di accogliere le richieste dei suoi utenti, sia di riuscire ad essere innovativi introducendo funzionalità completamente nuove.