Il drone raggiunge gli 80 metri ed è alimentato via terra tramite un cavo, il quale porta una cella telefonica in volo. Il marchio è Elistair. Grazie all’altezza raggiunta questo dispositivo permette di migliorare la copertura della rete mobile in zone precarie. In questo modo non si aggiungeranno i disagi per la rete a quelli dovuti al fenomeno naturale verificatosi.
Il drone è stato già provato e testato in Spagna, nella zona nord dell’Andalusia. Qui il ripetitore ha permesso di garantire la rete essendo equipaggiato con una cella telefonica CrowdCell, progettata in particolar modo proprio per questi scopi. La cella CrowdCell ha ottenuto una copertura in 4G fino a 3 Megabit, in zone dove la copertura era totalmente assente. La cella viene anche denominata Flying CrowdCell dato il modo in cui è stata utilizzata in queste circostanze.
Ciò a cui più si rivela utile l’utilizzo di questi droni è la loro semplicità d’uso. Con questa modalità infatti basterà fornire il drone di tutto il necessario per riuscire ad estendere la copertura della rete. Prima di impiegare i droni, invece, si era soliti modificare la rete radio cellulare.
Tra gli aspetti chiavi su cui si sta lavorando per migliorare sempre più questi droni ripetitori non c’è solo la loro capacità di estendere la rete con facilità ma anche la loro durata. Finora si sono raggiunti risultati ottimi.
Tra le altre caratteristiche dei droni ripetitori c’è la possibilità di permettere agli utenti del posto di collegarsi senza inoltrare la propria chiamata a tutta la rete principale. Inoltre, con questi droni è garantito un ottimo servizio streaming di sorveglianza. Quindi non solo copertura della rete, ma anche tanto altro.
Ovviamente in base alla conformazione del terreno e altri agenti può variare la connettività offerta dai droni, però la Vodafone sta già ideando modalità per potenziare questo servizio su ogni fronte.