E’ notizia recente la scelta di Vodafone di tornare, finalmente, ad una fatturazione ogni 30 giorni. A partire, probabilmente, dal 2018, l’operatore telefonico, tornerà a inviare bollette mensilmente, e non ogni 4 settimane. L’attenzione, ora, è tutta rivolta verso le altre realtà.
Per chi non avesse seguito la vicenda sin dal principio, ricordiamo che dal 2016, i principali operatori telefonici hanno iniziato ad inviare bollette ogni 4 settimane (28 giorni). In questo modo, quindi, gli utenti sono costretti a pagare 1 mese di più all’anno. Ciò, porta grande beneficio alle aziende (guadagnano più di 1 miliardo di euro con tale pratica), ma è illegale.
Il governo ha già deciso di intervenire, sta progettando di creare un apposito decreto fiscale per obbligare le aziende telefoniche (con l’aggiunta di Sky) a tornare alla fatturazione mensile. Vodafone, nella giornata di ieri, ha ufficialmente annunciato che ricomincerà ad inviare bollette ogni 30 giorni.
Le altre realtà, quali Tim, Wind e Tre, sono pronte, leggendo le ultime dichiarazioni, a tornare ad inviare bollette ogni 30 giorni. A patto che, venga ufficialmente rimosso il diritto di recesso degli utenti in merito a variazioni contrattuali. Ciò non sta a significare che verrebbe rimosso per qualsiasi situazione, ma solo in questo caso.
Il motivo è semplice, nel momento in cui tutti torneranno alla fatturazione mensile, la concorrenza sarà maggiore, perchè qualche azienda potrebbe decidere di non alzare i prezzi. Tim, Wind e Tre, per evitare che gli utenti, nella situazione sopra-descritta, cambino operatore, vogliono tutelarsi. Chiedono quindi, che, nel momento in cui avverrà il cambio contrattuale, il consumatore non possa recedere gratuitamente dal contratto per cambiare società.
Al momento che vi scriviamo, Agcom resiste, non ha ancora accettato le richieste delle aziende. Pare che non le accetterà neanche in futuro, ma questo non lo possiamo sapere. Si attendono nuovi interessanti sviluppi.