Il download e l’installazione avvengono in automatico lato server e quindi, fino ad ora, non c’è modo di forzarla.
L’aggiornamento avviene solo sui dispositivi Android che soddisfano 4 prerequisiti fondamentali:
oltre ad altri che possono essere trovati nella pagina di supporto Google. Si precisa che l’aggiornamento è rivolto a tutti i dispositivi Android (inclusi smartwatch) tranne però, i tablet.
Una volta completata l’installazione, Google Assistant si avvierà al comando vocale “Ok Google” e presenterà, se l’aggiornamento è andato a buon fine, una piccola scheda riguardante l’introduzione delle nuove funzioni. Veniamo adesso ai risultati dei primi test effettuati sull’applicazione.
Una grande novità di questo aggiornamento è che, da adesso, è possibile anche comunicare con l’assistente attraverso messaggi scritti e non solo vocali. Questo rende il suo utilizzo molto più versatile e comodo anche per le situazioni in cui non è possibile parlare chiaramente o anche momenti in cui semplicemente non si è dell’umore giusto per parlare.
Google Assistant è in grado di sostenere una conversazione completa molto fluida comprendendo anche i riferimenti fatti grazie all’uso di pronomi su parti di un discorso precedenti.
Ad esempio:
In questo esempio, dove U corrisponde all’utente e A al Google Assistant, si può notare la più completa naturalezza della conversazione.
Altra novità è la capacità di concludere acquisti autonomamente. Una volta inseriti i dati necessari come nome, cognome, indirizzo di fatturazione e i dati relativi ad una carta di credito, Google Assistant sarà in grado di ordinare una pizza da un’applicazione come Just Eat o acquistare autonomamente, a meno di qualche conferma, un qualsiasi prodotto da Amazon.
Non bisogna dare però per scontato, visto l’arrivo di Google Assistant, l’introduzione di un’applicazione come Google Home (già disponibile in altri paesi come il Canada) di cui ancora non è stato detto nulla ufficialmente.
L’unica cosa certa è che entro la fine del 2017 Google Assistant sarà presente sulla maggior parte dei dispositivi Android.
La scelta di lanciare l’applicazione in contemporanea all’uscita del Google Pixel 2 XL è stata molto accurata ed intelligente poiché altrimenti sarebbero state precluse molte funzioni di Google Lens. Infatti quando fu annunciato, nelle specifiche, era stato detto che anche gli utenti italiani avrebbero potuto interagire attraverso comandi vocali con il software Android.
A due settimane dal rilascio ufficiale, la nuova applicazione sembrerebbe essere un successo a valle di inevitabili difetti iniziali di una qualunque prima versione, ma comunque resta un altro grande passo in avanti da Google.