Si sa, ormai nel 2017 si comunica di più con emoji e adesivi che con le parole, come si evince anche dal film uscito quest’estate in cui i protagonisti sono appunto gli emoji; uno fuori posto può trasformare una conversazione piacevole in qualcosa di imbarazzate. Quindi che caratteristica devono avere? Devono essere evocativi e precisi per quello che devono comunicare e più la tecnologia avanza, più particolari si aggiungono e più bisogna stare attenti, alla faccia di quelli che continuano ad usare le minimaliste emoticon fatte solo con i segni di punteggiatura.
Qualche anno fa è sorta la polemica sul fatto dell’assenza di emoji raffiguranti persone di colore, ma da allora, dopo che tutti sono corsi ai ripari aggiungendole, si sono presentati altri problemi, spesso legati alla gastronomia.
È finita nell’occhio del ciclone, se così si può definire, in questi giorni l’emoji dell’hamburger di Google in quanto non sembrava convincere il pubblico. Quello che non ha convinto non è lo stile grafico, è evidente che l’azienda californiana predilige un stile più minimale, meno dettagliato che può piacere o non piacere, ma bensì la collocazione della fetta di formaggio. Un dettaglio minimo, quasi insignificante che però ha fatto subito scattare ai ripari l’azienda che con un post su Twitter da parte del CEO di Google, Sundar Pichai, che ha dichiarato, con evidente ironia, che lasceranno perdere tutto quello su cui stanno lavorando per sistemare la cosa Lunedi. Ma una cosa è stata fatta bene visto che la foglia di lattuga è stata messa in cima, appena sotto il pane, ovvero dove quasi tutti concordano che debba stare a differenza di Apple che l’ha messa sotto la carne. Se andassimo a spulciare il consorzio dell’Unicode troveremmo diversi tipi di hamburger, magari qualcuno di quelli riesce a venire incontro alle vostre necessità, magari quello di Mozilla che non presenta né pomodoro né lattuga.
Questo però non è l’unico errore grossolano presente nella libreria degli emoji di Google perché ad un occhio attento non può non sfuggire che la schiuma della birra straborda dal boccale quando però la bevanda arriva solamente a metà bicchiere. Oppure il caso del bicchiere di Bourbon; in quanti di voi ci metterebbero il ghiaccio?
A questo punto chissà se nella tazza di cereali di Google sono stati messi prima i cereali o prima il latte. Sembrerebbe una cosa banale eppure c’è gente che è pronta a darsi battaglia per questa cosa.
Detto questo non è la prima volta che succede un incidente del genere, infatti è successo anche ad Apple che nel creare l’emoji della paella, il tipico piatto spagnolo, avevano usato gli ingredienti sbagliati. Alla fine, dopo quasi un anno, hanno risolto anche se volendo chiudere un occhio ad Apple, ci sono diversi tipi di paella.
Ora siamo tutti in trepidante attesa di sapere come sarà il nuovo hamburger di Google, sistemeranno solo il formaggio o fare qualcosa di simpatico per far impazzire gli utenti attenti a queste cose?