Un sistema d’intelligenza artificiale sviluppato da Nvidia, noto produttore di chip statunitense, è stato in grado di generare un insieme di persone perfettamente realistiche e verosimili, ma che in realtà non esistono. Per realizzare ciò ha utilizzato un algoritmo chiamato Gan, ovvero “Generative adversarial network” utilizzato già a giugno 2017 per una dimostrazione. Questo algoritmo genera degli scatti, delle vere e proprie fotografie, che rappresentano una persona in modo incredibilmente realistico.
Nel Gan sono messe a confronto due reti neutrali, che realizzano sostanzialmente due fasi: la prima rete implementa un algoritmo generativo che produce dei risultati che sono successivamente elaborati dall’altra rete in modo che siano effettuati dei ritocchi migliorativi e si arrivi così all’esito finale. La soluzione trovata da Nvidia per il modello dimostrativo si basa su un database contenente oltre 30.000 fotografie di persone famose come cantanti e attori in modo da basarsi su di esse per generare le immagini delle persone “immaginarie” in modo del tutto credibile.
Il confronto tra le due reti neutrali avviene in maniera continuativa: nell’algoritmo non si agisce in modo manuale sulla grafica e non vi è presente alcun lavoro di inventiva umana. Nvidia ha ritenuto che il confronto continuo tra due reti neutrali produca un risultato più verosimile. Anche la qualità delle immagini raggiunta è ottima ed è stata definita “qualità mai vista” dalla squadra di ricercatori di Nvidia in un articolo dedicato al tema in cui è coinvolto anche un autore della Aalto University.
È stato anche prodotto un video in cui è mostrata la creazione di questi volti verosimili e “misteriosi”, come scritto dal sito Futurism. Non c’è dubbio sul fatto che chi non sa che si tratta di volti generati da un computer, appena guarda i risultati di questo incredibile algoritmo, penserà sicuramente che si tratti di persone reali. Basta dare un’occhiata ai volti per rendersene conto in prima persona.
Non è Nvidia il primo produttore ad esserci cimentato nel settore della creazione di una realtà “artificiale”: prima di lui Google è riuscito con Google DeepMind ad imitare in modo perfettamente realistico la voce di un essere umano tramite la funzione di WaveNet. Anche la startup Lyrebird ha sviluppato un sistema in grado di riprodurre il timbro di una persona avendo bisogno solo di un minuto di campionamento.
L’algoritmo non si limita a sfornare foto di volti: le funzionalità sono utili anche alla creazione di altri tipi di fotografie che possono realizzare vari contesti, dagli scenari agli oggetti. Gan, però, non è ancora del tutto specializzato in questi tipi di creazioni quanto in quella dei volti e presenta quindi ancora alcuni errori. Ci saranno dei perfezionamenti in futuro che cercheranno di eliminarli.
Commercialmente questo tipo di immagini sono chiamate fake pictures e si sta creando anche un certo business legato ad esse: la startup Mad Street sta vendendo queste immagini ad una catena commerciale nordamericana per utilizzarle sulle immagini degli abiti sui propri siti. E le utilità legate alle fake pictures potranno rivelarsi molto di più in futuro.