Essendo però una tecnologia vecchia di oltre vent’anni, pur in continuo aggiornamento, è però segnata da alcune mancanze, che sono sicuramente evidenti a chi utilizza molto dispositivi che si basano su questo tipo di comunicazione: a volte la connettività può risultare lenta, o instabile, e ci si ritrova a scavare fino agli angoli più remoti del menu impostazioni per cercare di capire come mai le cuffie bluetooth che si ha sempre utilizzato oggi proprio non ne vogliono sapere di connettersi. Con l’avvento di reti mobili sempre più veloci e affidabili poi, e una copertura sempre più estesa delle reti wifi, lo scambio di dati risulta sempre più semplice con altri mezzi, invece che attraverso l’uso del Bluetooth: personalmente, non penso di usare il Bluetooth per scambiare file da almeno cinque anni.
Pochi giorni fa, tuttavia, un articolo sul Developers Blog di Google ha annunciato un nuovo protocollo per la connessione Bluetooth, chiamato appunto Fast Pair (“accoppiamento rapido”), annunciandone inoltre la compatibilità fino ad Android 6.0, il che consentirà di beneficiarne anche a chi non ha a disposizione un dispositivo in grado di supportare il nuovo Android 7.0
. Il protocollo funziona solo con dispositivi su cui è abilitato, il che per ora si riduce alle cuffie Pixel Buds della Google e Adapt On-Ear della Libratone, ma il numero è destinato a salire presto, man mano che altri fornitori adotteranno la tecnologia nei prossimi mesi.“Facilità d’uso, velocità e sicurezza sono i principi di design che modellano le specifiche del Fast Pair” prosegue il blog post degli sviluppatori, che passa ad analizzare in dettaglio cosa aspetta gli utenti che utilizzeranno la tecnologia:
“Immaginate” chiude poi il post “di fare tutto questo senza mai più dover armeggiare con le impostazioni del Bluetooth”: il nuovo protocollo promette una esperienza notevolmente più fluida e veloce per l’utente finale e maggiore trasparenza per i produttori dei dispositivi che possono fornire direttamente attraverso il sistema nome, marca e app del proprio dispositivo. Se possedete uno dei dispositivi abilitati elencati sopra, potete già testare il sistema: è live per tutti gli utenti dal 31 ottobre.