All’interno dell’ormai sconfinato mondo smartphone, esistono molteplici aspetti che contribuiscono a rendere davvero unico tutto ciò che gira intorno a questi dispositivi che attualmente risultano davvero indispensabili.
Parte integrante di ogni telefono cellulare di ultima generazione sono sicuramente le applicazioni che ogni store mette a disposizione degli utenti. La regina indiscussa è sicuramente WhatsApp, applicazione di messaggistica istantanea che da anni domina le classifiche di gradimento.
Molte sono le feature offerte, ma bisogna stare sempre allerta quando si utilizza quest’applicazione, viste le truffe che girano in rete. In questi giorni ne abbiamo individuata un’altra che potrebbe rivelarsi davvero pericolosa
Secondo quanto emerso da alcune verifiche effettuate proprio durante questi ultimi giorni, una truffa starebbe mettendo in ginocchio gli utenti di WhatsApp meno esperti.
A smascherarla è stata la Polizia Postale, che tramite il proprio profilo Facebook ha spiegato come la truffa fosse articolata. Tutto starebbe in un semplice messaggio che riporta tali parole: ” a causa di alcune connessioni illegali online, questo dispositivo sarà bloccato e tutti i file al suo interno contenuti verranno criptati fino al pagamento della multa
.”Dopo pochi secondi, questa finestra scomparirà e ne comparirà un’altra con scritto:
“La Polizia italiana avverte che l’accesso a internet è ora limitato a causa della suddetta violazione di legge. Tutte le azioni compiute su questo dispositivo sono state interamente registrate. Tutti i file sono stati criptati. La dimensione della multa è pari a 100 euro. Se si lascia trascorrere un tempo di 24 ore senza pagare, l’account Google sarà bloccato e sarà utilizzato per un procedimento penale. La multa può essere pagata tramite l’apposito voucher PaySafeCard. PaySafeCard è disponibile in tutta sicurezza in Italia”.
In molti, credendo di essere alle strette, hanno pagato senza informarsi scoprendo poi di trovarsi nel bel messo di una truffa enorme. Per cui il nostro consiglio è quello di evitare di credere a tali situazioni, praticamente impossibili su WhatsApp, e soprattutto di contattare la Polizia Postale.