Anche coloro che frequentano il mondo web con animo più sprovveduto si sono accorti della battaglia intrapresa da Facebook contro gli abusi virtuali a sfondo sessuale. In particolar modo, il social sta sviluppando una vera e propria campagna censoria volta ad oscurare – spesso con impeto inquisitorio – tutte le foto di nudo, anche parziale.
Proprio queste immagini però potrebbero divenire di fondamentale importanza per combattere eventuali tipi di rivalsa e per difendere la privacy degli iscritti. Come?
Facebook, in alcuni paesi (ad esempio l’Australia), sta chiedendo ai suoi utenti di inviare in maniera privata scatti di nudi personali. Acquisendo queste foto il portale è in grado di creare una sorta di database utile per sconfiggere la piaga del reveange porn,
il fenomeno di ricatto che attanaglia circa il 4% di coloro che navigano su internet.Le immagini inviate a Facebbok darebbero quindi vita ad un’impronta digitale. Ogni qual volta un utente a noi estraneo vorrà pubblicare foto intime, interverrà il sistema interno del social a bloccare tali scatti.
Il sistema sembrerebbe essere stato collaudato con successo e nei prossimi mesi potrebbe arrivare anche da noi in Europa. In particolar modo, gli sviluppatori di Facebook sono sicuri di aver creato un metodo quasi impermeabile al fallimento: anche con vari fotomontaggi le immagini di nudo utilizzate a fini di ricatto non potranno più essere protagoniste sul social.