DJI spark e DJI mavic DJI Spark, è  il caso di dirlo forse che nella botte piccola c’è  il vino buono. Ovviamente un drone con al suo interno, di base, un sistema di controllo automatico di volo ed in oltre un controllo dei suoi movimenti attraverso delle Gestures. Presenta il TapFly, ovvero la possibilitá di farlo volare in un punto preciso attraverso un tocco sullo schermo del telefono od una direzione precisa ed infine un ActiveTrack che permette di seguire un target preciso.

In breve, un gioiellino che presenta tutte le caratteristiche che un drone di una certa importanza deve avere, la casa costruttrice è stata attenta ad ogni dettaglio ma nello specifico, per rispettare le norme, che ogni paese sulla trasmissione in radiofrequenza deve avere, si è  dovuta accontentare di dichiarare alcune specifiche per quanto riguarda le distanze di trasmissione in entrambi le frequenze sia di 2,4GHz sia a 5,8GHz.

Per la precisione in Europa con radiocomando DJI è  stato dichiarato:

  • 2,4GHz una distanza massima di 500 metri
  • 5,8GHz una distanza massima di 300 metri

La realtá è  che il drone è  impostato di norma sui 5,8GHz, questo ovviamente per ottemperare ad un eventuali interferenze con la banda a 2,4GHz che nonostante la possibilitá di cambio del canale in alcuni casi risulta abbastanza satura e di conseguenza una scadente portata del segnale, quindi possiamo dire: <<Problema risolto! >>.

NO, il problema sussiste ancora perchè  i 5,8GHz hanno canali con qualitá di trasmissione pessimi infatti giá la portata dichiarata dalla casa risulta minore rispetto all’altra frequenza considerando anche che DJI per qualche ragione ha deciso di non implementare il sistema Ocusync cosa di cui dispongono altri modelli.

D’altro canto alcuni utenti hanno dichiarato che ogni qualvolta il radiocomando viene spento, questo si setta di default sulla frequenza originaria, di fatto il radiocomando risulta essere solo un Booster Wi-Fi e si collega al telefono sempre tramite Wi-Fi appunto e non tramite cavo.

A tal proposito qualche utente è riuscito a creare un collegamento via cavo con il telefono tramite OTG. Questo perchè  sembrerebbe che il WiFi del telefono crea delle interferenze con il segnale del drone e quindi rendere il segnale poco robusto e di conseguenza rischiare la continua perdita del collegamento.

La “soluzione” appunto è quella di rendere diretto il collegamento tra il radiocomando ed il telefono, o meglio tramite un cavo OTG, infatti su alcuni siti si trovano delle guide semplici da seguire che spiegano passo dopo passo come fare. A priori c’è da fare una piccola spesa sugli adattatori ed i cavetti da utilizzare ma in questo modo si dovrebbe ottenere una robustezza maggiore del segnale ed ovviamente un aumento della distanza di trasmissione.

Questa ovviamente non risulta essere la soluzione definitiva ed ottimale ma al momento risulta essere la piú veloce ed economica che di certo porta dei miglioramenti sostanziali.

In sostanza forse non è  colpa di DJI che si è  dovuta attenere alle norme europee, ma di certo in questo caso, avrebbe potuto trovare altre soluzioni data l’importanza del marchio. DJI Spark, resta di certo un piccolo capolavoro di tecnologia a portata di mano.

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